di LIA MONTEREALE
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle minoranze linguistiche di origine albanese e questa volta ci fermiamo a Montecilfone.
Le prime notizie di Montecilfone risalgono all’anno 1102 con il nome di Mons Gilliani. Successivamente, nel 1309 venne chiamato Castrum Gylphoni, per poi divenire Mons Gilfonis nel 1325, Moncelfoni nel 1328 e nel 1608 abbiamo notizie della nomenclatura Moncilfone. La storia di Montecilfone è in realtà molto antica. Nell’agro di Montecilfone, infatti, sono stati rinvenuti anche reperti di epoca romana come le monete dell’imperatore romano Caligola, una lapide, statuette, vasi etc.
L’invasione dei Turchi in Albania nella seconda metà del quindicesimo secolo, dopo la morte condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg (1468), spinse il popolo albanese a cercare rifugio in Italia. Si trattava in gran parte contadini, pastori, soldati o famiglie al servizio di nobili. Iniziarono ad abitare i luoghi rimasti abbandonati dopo il terribile terremoto dell’11 dicembre 1456.
Anche qui la popolazione conserva ancora il suo antico dialetto arbëreshë e le sue tradizioni.
Tra i luoghi da visitare, ricordiamo la Chiesa di San Giorgio, dove è presente l’effigie della Madonna Grande “Shermja Madhe”, a cui sono devoti gli arbëreshë del Molise. Per scoprire i luoghi da visitare, clicca su monumenti.
Nei pressi del paese si trova il Bosco Comunale Corundoli, un luogo ideale per riscoprire la natura, fare lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta, o semplicemente per fermarsi e lasciarsi avvolgere dagli splendidi paesaggi che da lì si possono ammirare.
Per saperne di più, clicca su questi link:
Comune di Montecilfone
Gli Italiani dell’Altrove -Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiBACT
Segretariato Regionale per il Molise del MiBACT