Alle 10:23 in punto i rintocchi della campana hanno riportato Isernia indietro di 77 anni, quando gli aerei degli alleati sganciarono le loro bombe, distruggendo la città. Tra le macerie, centinaia di morti. Come ogni anno quelle vittime innocenti sono state ricordate con una messa celebrata nella cattedrale dal vescovo, monsignor Camillo Cibotti. Poi in corteo, tutti nella piazza che ricorda quel terribile giorno per la deposizione delle corone d’alloro da parte del prefetto, Vincenzo Callea, e del sindaco, Giacomo d’Apollonio. Subito dopo ha preso la parola il sindaco dei ragazzi, Nina Teoli, a seguire il consueto discorso del primo cittadino di Isernia. Dimenticare è impossibile. Ancora oggi si incontrano testimoni. Molti quella tragedia l’hanno vissuta sulla propria pelle. Eppure nulla lasciava presagire quella sciagura. Due giorni prima era stato infatti firmato l’armistizio. E invece di lì a poco, quegli aerei salutati con i fazzoletti sventolati al vento seminarono distruzione e morte. La cerimonia si è conclusa al museo civico, con la deposizione di una corona d’allora ai piedi del sacrario che riporta i nomi delle vittime.