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venerdì, Dicembre 27, 2024

La Molisana Basket Campobasso, Marangoni sul Ko contro la Vitrus Bologna

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Anima storica del gruppo rossoblù, anche per il ruolo occupato sul parquet, Sofia Marangoni è un po’ una delle ‘bussole’ nel roster La Molisana Magnolia Campobasso. L’all around veronese, sempre più affezionata al territorio regionale tanto da esserne divenuta una sorta di (indiretta) ambasciatrice, dimostra di avere ben chiara, davanti a sé, la rotta di navigazione che ha interessato e da cui è attesa la truppa di coach Mimmo Sabatelli.


RESILIENZA EVIDENTE I ricordi più vividi, ovviamente, sono quelli legati alla gara interna di sabato all’Arena contro la Virtus Bologna. Una partita conclusa con un referto giallo per i #fioridacciaio, capaci però, nonostante delle condizioni fisiche non semplici e delle rotazioni non profondissime, di gettare ancora una volta sul parquet il cuore oltre l’ostacolo. «È proprio così – conferma la giocatrice scaligera – tutto quello che avevamo l’abbiamo messo in campo, dovendo disimpegnarci talvolta anche fuori dal nostro abituale spot. Non va dimenticato che eravamo senza le
‘punte’ del nostro roster e anche a fronte di questo il distacco finale di 28 punti non è molto veritiero, anche se le felsinee sono formazione in gamba come testimoniato dal secondo posto in classifica. Lo scarto, però, oltre che per le loro capacità, è figlio anche di nostre distrazioni e di un po’ di tensione che ci ha attanagliato in attacco. Sino all’intervallo lungo, del resto, abbiamo tenuto sostanzialmente botta, poi la loro serie di triple nel terzo
quarto ed il nostro calo fisico hanno contribuito ad ampliare lo scarto. Però penso (e spero per chi ci ha osservato) che la nostra prestazione sia stata nel complesso positiva perché, seppur a fronte di non tantissime armi, abbiamo davvero messo il cuore in campo».
PICCOLO MONDO ANTICO Tra l’altro – in alcuni momenti della gara – le campobassane lo hanno fatto con quello che era il quintetto originario (quello cioè comprendente anche Giardina) della stagione da primato in A2. «Ce lo siamo dette durante la settimana d’avvicinamento – conferma Marangoni – quando ancora non era chiaro se Valentina (Bonasia, ndr) potesse farcela o meno. E cioè che c’eravamo noi e Gaia (Gorini, ndr) a dover
difendere la causa. Direi che, nel complesso, abbiamo dato tutto, in particolare nei primi due quarti, quando siamo state sotto di quindici, ma il divario, se non ci fosse stato qualche errore dettato dalla precipitazione in attacco, sarebbe potuto essere anche più basso. Più in generale, questo stato di cose, a mio avviso, è il segnale che chi è rimasto è legato a doppio filo con questa maglia e con questa città ed è pronto a dare sempre qualcosa in più soprattutto in questa fase di difficoltà, che caratterizzerà anche l’avvicinamento alla sfida di Sesto San Giovanni, anche se ci auguriamo, con tutte le scaramanzie del caso, di avere una Valentina Bonasia più in forma ed un’Elisa Mancinelli che era alla sua seconda gara stagionale domenica scorsa dopo le diverse problematiche fisiche ancor più inserita».
CALORE CAMPUASCIANO Un altro aspetto che Sofia Marangoni pone al centro dei suoi pensieri è quello del rammarico per l’assenza dei tifosi nelle gare interne, complice l’innalzamento della curva epidemica figlia della pandemia da Covid-19. «Come ho detto in più di una circostanza a quei supporter con cui ho un contatto quasi quotidiano, mi mancano e ci mancano. Giocare senza il loro sostegno ed i loro cori non è la stessa cosa. Averli al tuo fianco ti motiva ancora di più perché senti il calore, anche durante altri aspetti della giornata e non solo strettamente nella partita. Un giorno, prima di un allenamento, ho detto a Valentina (Bonasia, ndr) che lei, come le altre nuove, non stanno vivendo appieno l’atmosfera che i nostri tifosi sanno generare. A Campobasso ogni partita è una festa, così come ogni momento successivo, ma il coronavirus sinora ci sta privando a tutti gli effetti del ‘calore dei campuasciani’».
L’A1 RITROVATA Con otto giornate di campionato di Techfind Serie A1 alle spalle (e sette gare disputate per le rossoblù), Marangoni fa anche un primo bilancio su quella che era la stagione del suo rientro nella massima serie, uno degli aspetti su cui più aveva incentrato l’attenzione quest’estate, come sottolineato anche durante il ‘faccia a faccia’, il format ad intervista live di quest’estate sul profilo Instagram del club. «Il livello – discetta – è simile a quello che avevo lasciato. Sono cambiata io, mi faccio meno problemi e riesco ad avere meno tensioni e divertirmi di più sul parquet vivendo nel miglior modo possibile quello che avviene intorno. Ho meno tensione mentale ed in questo Campobasso mi ha aiutato tanto. Non posso esprimermi al momento sul livello di soddisfazione delle mie performance. Ci sono ancora delle situazioni da limare in un contesto che presenta una fisicità ed una tecnica più ampie. Per mia natura, dico sempre che si può fare di più, ma con certezza ora posso affermare che c’è una Sofia serena e pronta ad entrare in campo per dare il massimo e giocare senza retropensieri, vivendo per intero la propria esperienza».
CARATTERISTICHE INESPRESSE A livello di squadra, invece, per Marangoni sarebbe ingeneroso parlare di margini potenziali per il gruppo rossoblù. «In questi tre mesi abbondanti di lavoro, le noie fisiche non ci hanno consentito mai di trovare un equilibrio anche perché, una volta che venivano sistemate delle situazioni, le carte si mescolavano nuovamente e, complici le assenze, le carte si mescolavano totalmente e questo, purtroppo, non ci ha mai consentito di vedere, in parte in precampionato, ma soprattutto sinora in regular season, la vera Magnolia costruita quest’estate ed è difficile, in tal senso, prevedere a cosa si poteva tendere. Con certezza, tutte noi non vediamo l’ora di poter essere assieme ed al completo».
ECLETTISMO CHIARO Anche perché, caratteristiche individuali alla mano, Marangoni è pronta a rammentare a se stessa in primis e a rendere chiaro all’esterno come «questo roster è stato costruito per essere profondo e coperto in tutti i ruoli con caratteristiche importanti che ci avrebbero consentito di proporre tanti tipi di quintetto e diversi modi di giocare. Avremmo potuto mettere in difficoltà un po’ tutti i nostri competitor ed è per questo che noi stesse speriamo e, anzi non vediamo l’ora, di essere nuovamente al completo».

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