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venerdì, Dicembre 27, 2024

Sport, nella fase più delicata: quale futuro per la pratica dilettantistica e amatoriale?

SportSport, nella fase più delicata: quale futuro per la pratica dilettantistica e amatoriale?

Da oltre un mese i tornei regionali di calcio sono fermi dopo le direttive del Dpcm, di fine ottobre, che in sostanza ha bloccato l’attività sportiva dilettantistica regionale. Nonostante gli sforzi del presidente della Figc Molise Piero Di Cristinzi, ad oggi, non ci sono novità sulla possibilità di ripartire con i campionati. Ovviamente il calcio dilettantistico non è il problema principale in questo particolare periodo storico. Anzi, dobbiamo ammettere che, vista la situazione emergenziale, è stato giusto bloccare i tornei di calcio, ma anche degli altri sport, per evitare la diffusione del contagio da covid-19. Oggettivamente, oggi come oggi, il calcio regionale, salvo rare eccezioni, si muove sulla passione sconfinata di presidenti, dirigenti, allenatori, ragazzi, uomini che giocano per puro spirito sportivo. Non per soldi, lontano dai riflettori e dagli spogliatoi caldi, persone che sottraggono tempo alla famiglia per allenarsi e sentirsi “vivi” sul campo di gioco. Una passione che supera ogni confine, corse continue per far coincidere gli orari di lavoro con quelli degli allenamenti, svegliarsi doloranti al mattino dopo un contrasto duro in allenamento o in partita, andare a letto con la sensazione del freddo addosso dopo una seduta di allenamento svolta a meno due gradi. La priorità per la maggior parte degli interpreti è il lavoro, lo sport arriva in secondo piano, ecco perché è stato giusto non mettere a rischio la salute delle persone anche per evitare spiacevoli difficoltà in ambito lavorativo. Questo è il calcio dilettantistico regionale, in Molise come in tutta Italia. Come detto ci sono delle eccezioni, giocatori e allenatori che si destreggiano per mestiere in queste categorie, un numero, tuttavia, in grande calo rispetto a diversi anni fa.

Tutto quello che abbiamo detto non deve però allontanarci dal ruolo primario che ricopre lo sport a livello regionale. La funzione sociale va messa al primo posto. Tanti ragazzi grazie al calcio si allontanano dai vizi, sempre più in voga tra le nuove generazioni. Lo sport aiuta il benessere fisico e combatte la sedentarietà, senza considerare che tante persone trovano sfogo nell’attività dopo lunghe giornate di lavoro. Ne beneficiano i rapporti sociali, a partire dalla famiglia, le relazioni interpersonali, la crescita dei ragazzi nel rispetto delle regole dello spogliatoio e dei compagni di squadra più grandi. Un movimento anche goliardico che si riflette, in positivo, sulle attività di ristorazione e sulle iniziative delle varie comunità. In particolare, nelle nostre piccole realtà, la squadra del paese rappresenta una vera scuola di vita. Il gruppo sportivo è spesso promotore di manifestazioni, in collaborazione con le pro-loco, che si riflettono sul benessere della cittadina. Diciamo queste cose perché a livello nazionale lo sport dilettantistico e amatoriale, viene messo sempre in secondo piano. In attesa della ripresa delle attività, a questo punto si spera nel prossimo mese di gennaio, la nostra domanda è: cosa si sta facendo per sostenere questo settore? I fondi messi a disposizione dal Governo, per le società sportive e gli enti di promozione sportiva, servono a stento a coprire le spese effettuate per rispettare le direttive sanitarie. Il futuro è davvero complicato, serve un sostegno maggiore e deciso alle società dilettantistiche che si basano sulle piccole sponsorizzazioni. In questa fase di fermo sarebbe opportuno programmare il futuro e farlo in modo concreto per evitare il collasso di queste società, che sono linfa vitale per i giovani e le comunità. Trovare delle soluzioni, la famosa sostenibilità, un principio troppo spesso enunciato che raramente trova applicazione. Questo il compito degli amministratori. Chi governa e ci rappresenta è chiamato a non far morire un movimento che coinvolge, secondo uno studio del CONI, circa 10 milioni di italiani.

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