Il Molise punta a cominciare la vaccinazione degli ultra 80enni entro la metà del mese di febbraio, ma si lavora anche per anticipare questa data, tutto dipenderà dall’arrivo delle dosi e dunque dalle case farmaceutiche. Dall’azienda sanitaria confermano che questa è la tabella di marcia fissata.
Tanti gli anziani che si chiedono in che modo si procederà. Si seguirà l’ordine cronologico di nascità, saranno chiamati prima i più anziani, quindi i centenari, poi man mano a scendere verso i 90enni e gli 80enni. In una prima fase le persone saranno contatte dall’Asrem e ci saranno squadre di vaccinatori che andranno sul territorio, successivamente dovrebbero essere coinvolti anche i medici di famiglia.
Intanto ieri sono ufficialmente cominciati i richiami. La seconda dose è stata somministrata alle 50 persone, tra personale sanitario e personale e ospiti di una casa di riposo, che furono vaccinate per prime lo scorso 27 dicembre. Nei prossimi 3 o 4 giorni si arriverà a 7mila vaccinati, almeno per quanto riguarda la prima dose, poi bisognerà fare altrettanti richiami.
Si procederà con prudenza anche perché, visto il rallentamento delle consegne annunciato da Pfizer per una settimana, sarà necessario tenere delle scorte per garantire i richiami.
Ad oggi sono quasi 6.300 le dosi somministrate in regione, poco più di 8.800 quelle finora arrivate. Siamo dunque al 71,3 per cento mentre la media nazionale e di quasi 11 punti più alta: 81,9.
Le operazioni per il primo vaccino sono terminate in una sessantina di strutture. Gli ospedali, le cliniche private, ma anche case alloggio e case di riposo covid free. Restano quelle dove ci sono all’interno casi di contagio, saranno effettuate in questi giorni.
Ci sono ora due date cerchiate in rosso sulla road map della campagna vaccinale italiana contro il Covid. Lunedì prossimo 25 gennaio, quando dovrebbero tornare regolari le consegne di Pfizer. E venerdi’ 29, quando l’Agenzia europea del farmaco deciderà sul via libera all’antidoto di AstraZeneca: ha costi di sviluppo inferiori e non richiede temperature eccessivamente basse per conservazione e trasporto, ma sono state condotte poche sperimentazioni sugli anziani, quindi il timore e’ che possa essere autorizzato solo per la popolazione under 55. Se AstraZeneca sarà disponibile “senza condizioni particolari, avremo altri 40 milioni di vaccini, 16 milioni nel primo trimestre del 2021 – ha calcolato il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri – e potremo accelerare la campagna vaccinale, anticipando ad esempio i soggetti fragili tra i 60-70 anni e altre categorie a rischio”.