Fumata nera in uscita dal primo conclave del Centrodestra, convocato per cominciare a parlare delle prossime elezioni del sindaco di Isernia, successore di Giacomo d’Apollonio, in programma tra fine maggio e inizi di giugno.
Un tavolo convocato dalla coordinatrice regionale di Forza Italia, Annaelsa Tartaglione, a cui ha partecipato anche Cosmo Tedeschi, per conto dei potenziali alleati di eventuali liste civiche, ma non ha partecipato Fratelli d’Italia, il partito che possiede la golden share sull’individuazione del candidato sindaco, visto che rappresenta Michele Iorio, il politico di gran lunga più importante del Centrodestra isernino, e visto che, per una regola non scritta, ma ampiamente condivisa, la candidatura a sindaco di Isernia spetterebbe proprio al partito di Giorgia Meloni, perchè a Forza Italia è andata la candidatura di Termoli e alla Lega quella di Campobasso.
Il Centrodestra isernino senza Michele Iorio non sembra competitivo e quindi appuntamento rinviato per l’alleanza, ma comunque qualcosa è venuto fuori dalla riunione di Isernia e cioè che la gran parte degli intervenuti ha detto no alla conferma di Giacomo d’Apollonio e anche qui pesa come un macigno l’assenza di Iorio, perchè è lui che indicò l’attuale sindaco.
Infine da registrare l’intervento in collegamento video dell’eurodeputato Aldo Patriciello che ha ricordato l’importanza di andare uniti a Isernia, perchè il Centrosinistra già si sta attrezzando per riconquistare la Regione e la prevedibile alleanza tra Pd e Grillini potrebbe far vincere loro prima le comunali di Isernia e poi le regionali.
Ma il giorno dopo sugli esiti della riunione, a raffreddare gli entusiasmi, è arrivata anche la doccia fredda di Filoteo Di Sandro, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che ha detto: «Se non si risolve prima il problema delle incongruenze del Centrodestra alla Regione, che vede il nostro partito pesantemente penalizzato a livello di maggioranza, è inutile affrontare l’argomento Isernia che, oltretutto, sarà una scelta affrontata a livello di tavolo nazionale visto che si tratta del candidato sindaco di un capoluogo di provincia». Insomma un tavolo a sole tre gambe che già traballa ancor prima di essere montato.