Poliambulatorio di Trivento, fuori uso l’esame audiometrico. Farina: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. “Il sindaco di Trivento – scrive l’ex sindaco Tullio Farina – poco tempo fa ha scritto ai vertici regionali e dell’Asrem, chiedendo sia il potenziamento dell’organico che dei servizi del poliambulatorio ed ha fatto cosa buona, giusta e ragionevole. Ha, come suo abituale costume, pubblicizzato la notizia in lungo e largo, ma, oltre alla formale richiesta, nulla più ha fatto, facendo così apparire che, lungi dall’ottenere un risultato concreto, la sua azione era mera propaganda pubblicitaria del dire, ma non del fare. Ed infatti nulla è cambiato, nulla è stato ancora fatto di quanto richiesto. Addirittura c’è un’aggravante; nel poliambulatorio di Trivento, da prima di Natale, le strumentazioni per la misurazione dell’udito sono fuori uso e la dottoressa che le utilizza invano ha chiesto la loro riattivazione e che la situazione versi nel più totale immobilismo lo dimostra il fatto che io stesso l’11 marzo dovrò recarmi al poliambulatorio di Castelmauro per la misurazione dell’udito. Non è assolutamente normale che il sottoscritto debba far sapere ad altri i suoi problemi di salute e debba uscire fuori dal territorio comunale durante il periodo di zona rossa, allorquando le stesse istituzione preposte alla salute consigliano ed impongono addirittura di non spostarsi per potersi curare. Quale la “ratio” di tenere guaste le attrezzature per costringere i pazienti, sempre più tali sia di nome che di fatto, ad andare fuori paese? Beccarsi il Covid in itinere? Come mai la prima autorità sanitaria del paese non abbia fatto presente tale disservizio, chiedendo con urgenza il ripristino delle attrezzature fuori uso? Un buon amministratore non è quello che chiede o fa finta di chiedere, credendo così di aver fatto il proprio compito, ma quello che affronta in modo concreto e risolve i problemi esistenti, non è quello che si autocelebra con ringraziamenti sul nulla, con targhe o targhette conferite per i sevizi dovuti per legge o per genetliaci e anniversari di ogni genere, con pollice rivolto verso l’alto, ma quello che viene spontaneamente ringraziato dai cittadini per i problemi affrontati e risolti e sui risultati conseguiti. È sull’efficienza dei servizi e sui risultati ottenuti che si valuta l’operato amministrativo. Ed infatti quale giudizio positivo si può dare sul servizio neve posto in essere dopo i pochi fiocchi caduti, quale giudizio positivo si può dare su un parcheggio disordinato e caotico presente su quasi tutte le strade cittadine, quale giudizio positivo si può dare che se per semplici prestazioni mediche bisogna andare in altri poliambulatori perché gli strumenti sanitari sono rotti. E potrei continuare con la litania delle disfunzioni. Non ultima quella del Covid, allorquando si ritiene che il contagio sia sotto controllo, pensando di essere presente per una giornata intera alla vaccinazione degli ottantenni e non potenziando l’azione di controllo delle regole imposte con la presenza più assidua delle forze di vigilanza. Il momento particolarmente delicato dovrebbe far riflettere chi, almeno fino ad oggi, dell’amministrazione ne ha fatto uno strumento personale di pubblicità mediatica. Non è mai troppo tardi per modificare la rotta, a buon intenditor poche parole”.