Agnone, è polemica sul posto scelto dal Comune come centro per le vaccinazioni. Per Andrea Greco, la scelta di Palazzo San Francesco, la sede dello stesso Comune, è nient’altro che l’ennesimo affronto fatto al San Francesco Caracciolo, lo storico ospedale altomolisano, umiliato, sbeffeggiato, depredato. Non considerare l’ospedale di Agnone quale sede logistica della campagna vaccinale è un errore. Ad Agnone, continua il portavoce Cinque Stelle, in barba al Decreto Ministeriale e alle indicazioni del piano regionale, le operazioni vengono eseguite nello stesso palazzo dove si tengono le riunioni del Consiglio comunale. Il sito è in pieno centro storico, ci si arriva con stradine anguste ed è difficile da raggiungere anche per i mezzi di soccorso. Ora qualcuno deve spiegarmi – chiede Greco – perché si è preferita questa soluzione ad un luogo di cura, con un Pronto soccorso operativo H24. A mio avviso, si tratta di una decisione contro ogni logica. Bisogna avvalersi di strutture sanitarie, anche per una maggiore tutela della salute dei cittadini, che potrebbero andare incontro a reazioni e necessitare di assistenza ospedaliera, non capisco perché – chiude il Pentastellato – siamo gli unici in Italia a non aver utilizzato un ospedale e tutto il suo personale nella fase iniziale della vaccinazione.
Immediata la replica del vicesindaco Giovanni Di Nucci che dice: «La possibilità di eseguire sedute vaccinali per la popolazione del territorio dell’Alto Molise è derivata dalla richiesta della Direzione Generale Asrem. Tale richiesta mi è stata fatta dopo aver dato la mia disponibilità gratuita e volontaria, in qualità di medico ospedaliero ed ex dipendente in pensione. Pochi giorni dopo aver ricevuto telefonicamente l’incarico, dopo aver proceduto a sopralluoghi, anche nella sede del San Francesco Caracciolo, continua Di Nucci, vista anche la disponibilità data dal sindaco di Agnone Daniele Saia, ho ritenuto che la sede più adatta fosse Palazzo San Francesco. Ho escluso la sede dell’Ospedale perché gli stretti corridoi non permettono il distanziamento, l’accesso non è facile, non ci sono locali idonei per rispettare le regole volute dalle disposizioni ministeriali che chiedono un’ampia area per vaccinare e una sala di osservazione ancora più spaziosa e a vista. Un altro importante motivo – conclude Di Nucci – è che portare centinaia di persone in percorsi e spazi angusti avrebbe creato seri rischi di trasformare un ospedale Covid-free in un centro Covid positivo e favorito la diffusione del virus. Il Comune di Agnone ha dato solo disponibilità di utilizzo dei locali ritenuti idonei da Asrem in quanto hanno i requisiti specifici di ampiezza, accessibilità, servizi igienici in piano, riscaldamento, disponibilità di computer e collegamento internet, frigo per la conservazione dei vaccini, dei farmaci e quant’altro necessario.