«È trascorso oltre un anno da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria. Da allora, la vita di tutti noi, la nostra quotidianità, le normali relazioni alle quali eravamo abituati hanno subito un brusco cambiamento. Proprio lo scorso anno, in occasione della Pasqua, percepimmo ancora di più quel sentimento di solitudine e tristezza d’animo che avevamo iniziato a conoscere da qualche settimana. Come non ricordare le immagini della Via Crucis di Papa Francesco in una piazza San Pietro completamente vuota. Un evento emblematico di ciò che stava accadendo in quei giorni. Rinunciare alle riunioni di famiglia, privarsi delle normali consuetudini relazionali, non potersi spostare in tranquillità – e l’elenco potrebbe continuare – sono limitazioni che abbiamo vissuto allora e che, purtroppo, dobbiamo sopportare ancora per un po’ di tempo. Oggi, però, fortunatamente, iniziamo a intravedere quella luce in fondo al tunnel che, solo qualche mese fa, appariva pura utopia.
I molisani, con enormi sacrifici, stanno rispettando le regole e l’hanno fatto sin dai primi giorni. Nonostante ciò, a causa del Covid, sono venuti a mancare tanti nostri corregionali: una ferita inguaribile che ci addolora. Abbiamo perso parenti, amici, persone care, un ricordo indelebile che difficilmente potrà essere cancellato dalla memoria di quanti hanno vissuto questa tragedia. La campagna vaccinale – che ci auguriamo possa rafforzarsi sempre più – tra qualche mese dovrebbe consentirci di tornare alla normalità, alle nostre abitudini. Un momento atteso da tutti noi. La Pasqua, simbolo di resurrezione per i credenti, sia di buon auspicio per un prospero avvenire. Nulla accada invano e ogni evento ci faccia rinascere a nuova vita. A voi, care molisane e cari molisani, giungano i più fervidi auguri».