Nuovi pericoli per l’ambiente nella piana di Venafro, li paventa l’associazione mamme per l’ambiente che punta la sua attenzione sul progetto di riconversione dello stabilimento Unilever di Pozzilli. L’associazione vuole capire se effettivamente «se sia tutto vero quello che scrivono gli organi di stampa». Pertanto, dall’associazione è partita una richiesta di accesso agli atti, per comprendere la portata del progetto di produzione di plastica riciclata che dovrebbe sostituire i detersivi.
Per le mamme per la salute: «la riconversione Unilever di Pozzilli può dare una spinta economica al territorio, ma non si deve abbassare l’attenzione sulla tutela della salute. È importante capire se è vera economia circolare e se è vero che sarà un impianto di riciclo all’avanguardia, accertare che non vi saranno lavorazioni a caldo con probabili emissioni di diossina. I cittadini della Piana di Venafro a distanza di dieci anni ancora non hanno avuto risposte in merito alla presenza di tale sostanza nel territorio. Le mamme ricordano come, nel luglio del 2011, divenne di dominio pubblico la notizia della presenza di diossina, noto cancerogeno classificato come classe 1 per l’uomo, in un campione di carne bovina».
Quel risultato, ricordano le Mamme per la salute, «si ebbe grazie alle analisi fatte eseguire dal Piano nazionale residui del Cnr. Il campione previsto per il Molise fu eseguito su un vitello nato, allevato e macellato a Venafro. Il risultato dell’analisi riportò valori di diossina superiori ai limiti previsti dal Regolamento della Comunità Europea».
Eppure «ad oggi, nonostante altri campionamenti su matrici alimentari abbiano sempre messo in evidenza valori critici, nulla è stato fatto, dieci anni senza risposte concrete. È necessaria pertanto altissima attenzione a ciò che viene autorizzato in un’area dove forti criticità ambientali sono documentate da tempo».
Per concludere, le Mamme hanno ribadito e sottolineato come «il diritto alla vita in un ambiente sano non è negoziabile».