La tradizione plurisecolare della diocesi di Trivento si ripete con i riti religiosi in onore di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù. La celebrazione, presieduta da monsignor Claudio Palumbo, si terrà alle 18 e 30 presso la Cattedrale di Trivento. La tradizione della devozione dei triventini a Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù è molto viva e plurisecolare – riporta la nota della Curia – Iniziata con il Vescovo Agazio e stata coltivata da tutti i suoi successori, dai canonici del Capitolo della Cattedrale e dai rispettivi parroci che, da allora in poi, si sono succeduti nel servizio pastorale della chiesa madre di Trivento. Il vescovo Luigi Agazio esercitò un episcopato lungo e incisivo al tempo dell’unità d’Italia (1854-1887).Agazio, frate minore francescano, nato a Soriano Calabro il 19 settembre 1807, è stato uno dei più illustri e coraggiosi Vescovi della Chiesa di Trivento, figura avvincente, originale, intelligente e con un fiuto diplomatico non comune, che resse questa Diocesi in un periodo molto turbolento, difficile e delicato della storia d’Italia, tra la fine del Regno Borbonico e l’inizio del Regno di Italia sotto casa Savoia. Di lui si ricorda l’umile gesto profetico di quando rinunciò alla successiva nomina di arcivescovo di Chieti, affermando: io sono sposato con la Diocesi di Trivento e non la lascio nemmeno morto. Infatti è sepolto nella stessa Cattedrale di Trivento, sotto l’altare di Sant’Antonio di Padova ed è raffigurato nella cupola di lato alla santa Vergine Maria. La devozione alla Nostra Signora del Sacro Cuore risale al 1857 e nasce a Bourges, in Francia, dove un giovane sacerdote Giulio Chevalier (1824-1907) fonda la “Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore”. Fu proprio il giovane sacerdote a far presente ai suoi confratelli che nella sua Congregazione Maria sarebbe stata onorata con il titolo di “Nostra Signora del Sacro Cuore”. L’immagine prescelta era l’Immacolata (come appariva nella medaglia miracolosa di Caterina Lobouré), ma con una novità: in braccio alla Madonna vi era Gesù fanciullo mentre con la sinistra mostra il suo cuore e con la destra indica la madre. C’è da precisare anche che la prima statua originale di conocchia che si venerava in Cattedrale è stata sostituita, subito dopo la seconda guerra mondiale, da quella attuale, completamente in legno, della ditta Perathoner di Ortisei. La bella preghiera che si recita in Cattedrale, tutte le sere del mese di maggio al termine delle funzioni religiose, fu scritta dallo stesso Chevalier, ed è precisamente questa: Ricordatevi o Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, del potere ineffabile che il vostro divin Figliolo vi ha dato sopra il suo Cuore adorabile. Pieni di fiducia nei vostri meriti, noi veniamo ad implorare la vostra protezione. O Celeste Tesoriera del Cuore di Gesù, di quel Cuore ch’è la sorgente inesauribile di tutte le grazie, e che Voi potete aprire a vostro piacere, per farne discendere sopra gli uomini tutti i tesori di amore e di misericordia, di lume e di salute ch’Esso racchiude in sé, concedeteci, ve ne scongiuriamo, i favori che vi domandiamo… No, noi non possiamo ricevere da Voi alcun rifiuto, e poiché Voi siete la nostra Madre, o Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, accogliete benignamente le nostre preghiere e degnatevi di esaudirle. Amen.