Unilever, si torna a parlare di sciopero. Il progetto di riconversione dell’azienda per le Rsu deve essere chiarito fino in fondo. E venerdì i lavoratori dello stabilimento incroceranno le braccia per un’ora a fine turno. Ad indire l’agitazione la Rsu aziendale che ha sottoscritto un duro comunicato per illustrare le ragioni della vertenza. Pomo della discordia “l’esame d’espansione” azionato dalla multinazionale e che verrà discusso presso il Ministero del Lavoro, che consente all’azienda una pluralità di azioni: far uscire personale a 60 mesi dalla pensione di vecchiaia o di anzianità, con un percorso di esodo incentivato; assumere risorse qualificate; utilizzare la Cigs fino a 18 mesi, con una riduzione media oraria del 30% per i lavoratori privi dei requisiti per lo “scivolo” e formare i dipendenti sulle competenze che necessitano di aggiornamenti, in primis sul fronte tecnologico.
Da sottolineare che Unilever va verso la newco, con il progetto di riconversione industriale, che sarà portato avanti dalla multinazionale insiema alla Seri Plast di San Potito Sannitico in provincia di Caserta. E così, entro il 2024 dovrebbe nascere uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata.
Tuttavia, alcuni aspetti della riconversione non vanno giù ale Rsu perchè il 24 maggio l’azienda ha avviato la procedura finalizzata alla stipula del contratto di espansione, limitandosi a comunicare le decisioni e senza dare risposte alle legittime domande dei lavoratori.