Stefano Buono, Presidente di Partecipazione Dem e Consigliere Comunale PD della Città di Venafro afferma che:
“Due dati indicativi che riguardano la sanità nazionale e che, purtroppo, come quasi sempre, gettano il Molise in fondo alle classifiche. Una di queste, stilata dal Ministero della Salute in cui rientrano tutte le regioni di Italia, attribuisce la maglia nera alla nostra Regione in quanto a Livelli Essenziali di Assistenza della sanità. Il secondo record negativo, secondo quanto fotografato dal rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, vede il Molise una delle tre regioni italiane a non essere riuscita ad attivare in piena emergenza pandemica neanche un posto letto di terapia intensiva, nonostante il Governo centrale avesse stanziato oltre 1,4 miliardi di euro per il potenziamento dell’assistenza ospedaliera.
Il punteggio relativo ai LEA crolla nuovamente e determina il fatto che siamo l’unica regione assieme alla Calabria ad avere un risultato così negativo. Il dato risulta essere particolarmente significativo poiché il livello dei LEA ci dà contezza del grado di erogazione dei servizi sanitari e, in questo caso, ci dice con grande chiarezza che non sono garantite le cure. Un crollo terribile con i dati che sono tornati a 150 e che sono riferiti al 2019, ossia già a prima del Covid. Nello specifico in base all’indicatore complessivo, che riassume in modo aggregato lo stato di adempienza nei vari livelli di assistenza, si collocano oltre la soglia minima (160) cinque regioni in Piano di rientro. Il Molise risulta quindi essere l’unica Regione tra quelle in piano di rientro a non aver fatto passi in avanti ma, anzi, ad aver addirittura peggiorato la situazione. I cittadini toccano con mano da anni la mancanza di servizi sanitari dovuti a politiche completamente sbagliate di tagli sul pubblico anziché di investimenti sullo stesso. La cosa paradossale però, che rappresenta un unicum nel panorama nazionale, coincide con il fatto che l’operato dei vari commissari che si sono succeduti, sia di natura politica che non, hanno peggiorato anziché migliorare la situazione.
Il rapporto della Corte dei conti ci consegna un quadro impietoso circa la totale inefficienza della politica regionale: non essere in grado, nonostante le risorse ulteriori stanziate da Roma, di attivare un solo posto letto aggiuntivo di terapia intensiva è davvero paradossale. Del resto ricordiamo tutti gli stravolgimenti del piano emergenziale Covid – 19 che in Molise, in sostanza, non è stato mai stilato. E tutti ricordiamo le piroette, l’indecisione, i mutamenti continui intervenuti sulla scelta delle strutture Covid dedicate che, alla fine, non sono state neanche individuate, ripiegando all’ultimo sulle strutture private accreditate. Probabilmente non era necessario ma sicuramente questi due dati sanciti rispettivamente dal Ministero della Salute e dalla Corte dei Conti ci dicono quanto, nonostante ci sia una Regione particolarmente piccola da gestire, sia basso il livello della classe politica. Appare evidente che occorra un ripensamento radicale e un’inversione delle politiche sanitarie”.