Questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Università degli studi del Molise, si è svolta la tavola rotonda che ha anticipato lo start al torneo internazionale di Sitting Volley maschile PVE Silver Nations League. “La ripresa ed il rilancio dell’attività sportiva in era covid”, questo il titolo indicato dagli organizzatori per sviluppare una serie di riflessioni messe in campo dai vari relatori presenti. Moderatore il prof. Germano Guerra, padrone di casa e responsabile del comitato organizzatore dei giochi, interventi da parte del vice presidente del Coni Nazionale Claudia Giordani, del consigliere del Cip nazionale nonché presidente regionale del comitato paralampico Donatella Perrella, del referente del Sitting Volley nazionale Guido Pasciari e del prof. Giuseppe Calcagno, presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive dell’Unimol. Un argomento più che mai attuale, quello della ripresa del mondo sportivo in era covid, ovviamente collegato con l’evento della Silver Nations League, manifestazione internazionale portata in Molise dal presidente della Fipav regionale Gennaro Niro. Ad aprire la tavola rotonda il prof. Germano Guerra, il moderatore ha dato il via alla discussione: “Sono davvero orgoglioso di far parte di questo evento e sono felice di poter ospitare qui da noi una manifestazione così importante. Una programmazione che parte da lontano e che ha anticipato i tempi di una ripresa sportiva, nell’era covid, davvero veemente nella nostra nazione”.
A seguire il vice presidente del Coni Claudia Giordani: “Sono onorata di essere qui e porto i saluti affettuosi da parte del presidente Malagò. Siamo reduci da due giochi olimpici fantastici, in particolare le paralimpiadi. Lo sport ha ripreso a correre ed è ripartito nel migliore dei modi grazie ad una programmazione certosina e precisa, avviata nel periodo della pandemia. Nonostante i disagi notevoli, i tecnici, con qualità e professionalità, hanno lavorato con gli atleti in un modo incredibile. Lo sport è un’opportunità di vita per tutti, ma ha bisogno del sostegno, dell’attività territoriale, delle istituzioni. Tutte queste componenti devo essere vicine alle società che operano sul territorio. Così come la formazione dello sport, noi lo abbiamo fatto con la scuola sportiva del CONI, per permettere a tutti gli atleti di avere un’adeguata formazione. Chiudo con uno dei messaggi che ci ha lasciato la spedizione paralimpica di Tokyo, “stronger togheter”, è insieme che si fa squadra. Lo sport è uno solo, Olimpico e Paralimpico”. Di seguito l’intervento del presidente del Cip Molise Donatella Perrella: “I risultati delle paralimpiadi sono stati incredibili. Ogni giorno sono arrivati risultati meravigliosi da parte dei nostri atleti. Finalmente, devo sottolineare, c’è stata una condivisione importante nella comunicazione di questo evento. Sono state raccontante storie bellissime e il movimento ne ha avuto beneficio. Tanti si sono avvicinati alle società paralimpiche e tanti sono pronti ad entrare nelle nostre società. In Molise il contributo regionale di 35 mila euro è stato fondamentale per sostenere le nostre società. Con il Cip regionale non siamo mai stati fermi, abbiamo progettato diverse iniziative messe in campo appena è terminato il lockdown. Abbiamo organizzato open day, dato la possibilità di allenarsi da casa, creato progetti sulla danza e sul calcio, campus di nuoto a Termoli durato cinque giorni e altro ancora. Non ci fermeremo, anzi, lavoreremo al massimo per avere un mondo inclusivo sotto tutti i punti di vista. Sempre insieme”.
Emozionale l’intervento del responsabile Sitting Volley Guido Pasciari: “Mi reputo un dirigente sportivo fortunato perché sono reduce dall’esperienza più bella cha abbia mai fatto, la Paralimpiade di Tokyo, dove sono stato il responsabile dell’unica squadra italiana presente ai giochi. Un risultato straordinario, ottenuto grazie a persone fantastiche e favolose che hanno rappresentato l’Italia nel miglior modo possibile. Il mondo paralimpico mi ha cambiato la vita, ho imparato a vedere tutto da un’altra prospettiva. Sono davvero felice di essere qui e che la nostra rappresentativa italiana possa giocare contro 4 nazionali fortissime. Voglio fare i complimenti a tutti gli organizzatori, vedo tanti giovani che sono al lavoro alacremente per la manifestazione, e voglio dire a loro che con lo sport paralimpico c’è inclusione massima e si può crescere, sotto tutti i punti di vista, basta osservare e vivere questo mondo”. Infine l’intervento del prof. Giuseppe Calcagno: “Durante il lockdown il comparto agonistico è andato avanti. Mentre per la grande maggioranza degli sportivi, anche amatoriali, c’è stato un grosso disagio, non solo nell’attività ma anche a livello di controlli medici. Anche nella formazione ci sono state delle grosse difficoltà, dove la didattica a distanza ha creato grosse problematiche, siamo passati da una formazione ad un’informazione perché è venuto a mancare il feedback da parte degli alunni. Siamo ripartiti ma dobbiamo fare ancora di più. Bisogna rientrare in presenza al massimo delle possibilità, altrimenti dall’altra parte c’è il vuoto. Chiudo dicendo che si parla di generazione di “bamboccioni” riferito ai ragazzi di oggi, io ho visto nei giochi olimpici e paralimpici, una generazione di giovani che sanno bene cosa vogliono dalla vita. Atleti, anche laureati, che fanno sacrifici immensi per arrivare ai loro obiettivi. Due sono le cose che servono per avere successo nella vita, formazione e azione”.