Chiedono da anni la stabilizzazione, ma nonostante le rassicurazioni e le promesse della Ministra, tutto questo non si concretizza ancora. I magistrati onorari hanno proclamato una nuova astensione del lavoro dal 31 gennaio al 4 febbraio prossimi. Lo comunica il direttivo di AssoGot (Associazione Giudici Onorari di Tribunale) .
“Con le modifiche che la legge di bilancio ha apportato al decreto legislativo che disciplina lo stato giuridico dei magistrati onorari – scrive in una nota la Valeria Anna Pappalardo, presidente del l’associazione di categoria – non si è data alcuna risposta alle legittime rivendicazioni, mantenendo l’impostazione della riforma “Orlando”, sebbene questa, nel suo complesso, sia stata dichiarata illegittima e stroncata senza appello dall’UE e dalla CGUE, che ritengono il suo impianto contrastante con il diritto dell’Unione”.
“Le nuove norme – continua AssoGot – non riconoscono la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato e prevedono una ambigua “stabilizzazione” nelle funzioni, che permangono onorarie, a seguito di una procedura valutativa dinanzi ad una commissione che contempla la presenza anche di un componente dell’avvocatura, che potrebbe aver patrocinato una causa decisa dallo stesso magistrato onorario esaminando, con evidente lesione del principio di indipendenza ed autonomia del magistrato. Inaccettabile – prosegue la nota dei rappresentati dell’Associazione Giudici Onorari di Tribunale – è la condizione prevista al comma 5 dell’emendamento, per cui la domanda di partecipazione al “concorso” (obbligatoria per chi non voglia decadere dall’incarico) “comporta rinuncia ad ogni ulteriore pretesa di qualsivoglia natura conseguente al rapporto onorario pregresso, salvo il diritto all’indennità di cui al comma 2 in caso di mancata conferma”.
Per Assogot non è ammissibile che per partecipare ad una selezione che, oltretutto, non prevede l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, si debba rinunciare a far valere i diritti relativi al precedente rapporto, non già di prestazione “volontaria” di attività onoraria, ma di lavoro con le caratteristiche della subordinazione, come riconosciuto dalla CGUE.
“Inaccettabile – sostengono i giudici onorari – è anche la previsione di un compenso solo “parametrato” ad alcune voci stipendiali spettanti al personale amministrativo giudiziario, con espressa esclusione delle poste retributive accessorie, nonostante il lavoratore comparabile sia stato chiaramente individuato dalla CGUE nel magistrato professionale, in mancanza, inoltre, dell’obbligo a carico dello Stato del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali che, pertanto, permangono a carico del magistrato onorario”.
“Assolutamente offensiva – incalza la nota di AssoGot firmata dal presidente Valeria Anna Pappalardo- è poi l’indennità prevista dal comma 2 dell’art. 29 in caso di mancata conferma, tanto nell’ipotesi di mancata presentazione della domanda, quanto in quella di mancato superamento della procedura valutativa. Con un importo irrisorio, per di più lordo e corredato da un plafond, il datore di lavoro pubblico, dopo aver gravemente violato i diritti dei magistrati onorari, vorrebbe “autoassolversi”, a buon mercato, sulla pelle di chi ha finora contribuito in misura enorme e professionalmente qualificata all’amministrazione della Giustizia. Intollerabile è il mantenimento del regime del “cottimo”, rimasto invariato dal 1998, fino all’espletamento dell’ultimo “concorso”, in aperto contrasto con la raccomandazione CM/REC(2010)12 del Comitato dei Ministri agli Stati membri del Concilio d’Europa”.
Ritenendo che la Riforma non risponda alle legittime aspettative della categoria, l’Associazione AssoGOT “non possiamo più tacere” dichiara dunque di aderire all’astensione dalle udienze civili e penali e dalle altre attività d’istituto, dal 31 gennaio al 4 febbraio 2022, già proclamata dall’Associazione Federmot, secondo le modalità e nel rispetto del codice di autoregolamentazione dello sciopero approvato.