Una serata di domenica di sangue a Isernia, dove un oscuro episodio di cronaca, dai contorni tutti da chiarire, si sarebbe potuto trasformare in qualcosa di ben più grave. Anche qui, come successe a Campobasso, la sera della Vigilia di Natale, c’entra la droga e c’è di mezzo pure il coltello.
A Isernia, però, la fortuna, o il caso, ha voluto che un giovane Rom, agli arresti domiciliari per fatti droga, abbia evitato di morire per una coltellata alla schiena che, fermandosi a cinque centimetri da un rene, non è stata fatale. È successo tutto nel quartiere delle case popolari, tra via Umbria e viale Veneziale, lì dove vive la comunità più consistente dei Rom isernini. Probabilmente qualche bicchiere, o qualche parola di troppo, oppure questioni di droga, hanno portato ad una lite a colpi di coltello tra due Rom, parenti tra loro, sembrerebbe fratelli. Ma ancora non è chiaro. Ha avuto la peggio uno dei due, ferito alla schiena da una coltellata, che poteva essere fatale. L’altro Rom, il fratello, ha riportato solo contusioni e abrasioni. Il 118, accorso tempestivamente sul posto insieme alle Forze dell’Ordine, ha portato immediatamente in ospedale i due fratelli, accompagnati dai Carabinieri, che non li hanno persi di vista neanche un secondo. Al momento il Rom ferito dalla coltellata non è in pericolo di vita, l’altro se la caverà con una prognosi di pochi giorni. Infine le indagini, i due Rom negano tutto, parlano di un banale incidente domestico, c’è omertà, si coprono l’uno con l’altro, ma il sospetto dei Carabinieri è che l’aggressione possa averla messo a segno un altro Rom, estraneo alla famiglia, o un parente, per motivi tutti da decifrare o forse legati alla droga.
L’episodio riporta alla memoria un altro accoltellamento tra Rom, nello stesso quartiere, quando una donna di mezza età accoltellò moglie e marito, anche loro Rom. E sempre per questioni di droga. Infatti la zona tra viale Veneziale e via Umbria è da sempre il tradizionale punto di ritrovo degli spacciatori isernini di etnia Rom.