Dopo due anni di blocco dovuti alla pandemia, è stata ancora più sentita e partecipata a Isernia la processione del Cristo Morto. Un rituale, quello del Venerdì Santo, che da sempre unisce i fedeli isernini, con la tradizionale sfilata degli Incappucciati.
Il corteo sacro ha attraversato, dopo il tramonto, le principali vie del capoluogo, con la partecipazione di migliaia di fedeli, arrivati in città anche dai centri limitrofi. Tantissime le persone che sono scese in strada per vivere un momento di raccoglimento e preghiera.
La tradizionale processione, le cui origini si collocano tra il 15° e il 16° secolo, rappresenta, secondo gli storici, la partecipazione sentita dei fedeli ai funerali del Cristo Morto, il cui elemento distintivo è il corteo degli incappucciati, che riveste un significato penitenziale e di espiazione per chi vi partecipa.
E così, quest’anno, dopo uno stop legato per ben due anni di seguito al Covid, tutto si è svolto come da programma, grazie anche alla perfetta gestione della sicurezza, del traffico e della viabilità curata, in maniera impeccabile, dai vigili urbani e dalla Protezione Civile comunale.