La proverbiale laboriosità delle api è una suggestione ben conosciuta a Castelguidone, piccolo borgo della Comunità montana Alto Vastese in provincia di Chieti. Da queste parti, sin dal 2019, la Caritas della Diocesi di Trivento, in un terreno concesso dalla parrocchia, ha avviato un progetto di apicoltura solidale destinato a persone del territorio che avevano perso il lavoro ed erano desiderose di avviare un percorso di formazione professionale finalizzato all’avvio di un’impresa. I fondi dell’8xmille hanno permesso di potenziare l’attività formativa dell’apiario e consentito l’acquisto di nuove attrezzature. “Lo consideriamo un progetto che si rivolge a persone pronte a rimettersi in gioco – spiega don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana di Trivento, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 – perché l’obiettivo consiste appunto nel renderle autonome tramite l’apprendimento di un nuovo mestiere. In questo modo operiamo secondo una duplice finalità: offriamo una nuova possibilità a chi ha perso il posto di lavoro per consentirgli di liberarsi dal bisogno e quindi riorganizzarsi la vita. La seconda finalità è scandita nell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, che ricorda a tutti noi l’importanza di custodire il Creato, di prenderci cura del territorio. Simbolicamente abbiamo voluto donare alcuni barattoli del nostro miele proprio al Santo Padre, me ne sono incaricato personalmente nel corso di un incontro”. Per risollevare un territorio a rischio spopolamento – in paese vivono poco più di 300 abitanti – occorre una necessaria spinta occupazionale in chiave sostenibile. Una strategia avviata in questa direzione dall’organismo diocesano che opera, con questo progetto triennale, per superare il tradizionale concetto di assistenza e per fornire, con la collaborazione e la consapevolezza dei soggetti coinvolti, quegli strumenti necessari a costruire un nuovo cammino lavorativo. “Don Alberto mi ha chiesto di mettere a disposizione le mie competenze – racconta Francesco Bottone, tutor del progetto sin dall’avvio – per formare delle persone interessate a diventare dei professionisti nel mondo dell’apicoltura. Sono persone del territorio, vengono dall’Alto e dal Basso Molise, che a un certo punto della loro vita si sono trovate in un momento di difficoltà dovuto alla perdita del lavoro. Coloro che hanno saputo cogliere questa opportunità stanno adesso muovendo i primi passi da imprenditori di se stessi. È una strada lunga e complessa che potrebbe aiutarli economicamente e, allo stesso tempo, sostenere il territorio perché l’apicoltura, in queste zone depresse, potrebbe permettere alle persone di restare e di non andarsene altrove a cercare un’occupazione”. Il primo gruppo, avviato nel 2019, ha concluso l’esperienza triennale ed è già sul campo. “Il progetto prosegue con altre persone – dichiara Francesco -, i nostri primi tre hanno già attivato il loro apiario, segno che l’esperienza è servita. Con un investimento minimo potranno integrare il loro reddito, poi col tempo quest’attività potrebbe diventare a tempo pieno, anche perché da queste parti il miele è pregiato e sono diversi i premi ottenuti da produzioni della zona”. Un progetto che per molti è arrivato proprio nel momento più difficile della loro vita.“Nel 2019 – sottolinea uno dei protagonisti del progetto – ho attraversato un momento di difficoltà economica. In famiglia avevamo perso il lavoro sia io che mia moglie. Con questa iniziativa della Caritas ho ricominciato a nutrire la speranza. Nella produzione di questo miele ci sono tanto impegno e sacrificio, ma anche consapevolezza. Dopo questo percorso ho acquisito una praticità che mai mi sarei sognato, e anche una sicurezza delle mie competenze, perché adesso ho maggiori certezze nell’investire i miei soldi per avviare un’impresa, perché so di poter riuscire ad averne un ritorno economico”. Impegnarsi nell’acquisizione di nuove competenze è anche un modo per superare dipendenze o per evitare di restarci intrappolato. “Ci sono persone che grazie al progetto di apicoltura – conclude don Alberto – hanno potuto superare fragilità di natura non soltanto economica. Io credo che imparare un mestiere in armonia con la natura sia un frutto bellissimo”. Le testimonianze del direttore don Alberto, di Francesco e dei protagonisti del progetto di apicoltura solidale sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te, un progetto televisivo di TV2000 che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana. Firmato da te è una serie, ideata e diretta da Gianni Vukaj, regista di TV 2000 in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Concepito come percorso formativo per quattro emittenti televisive (Telepace di Verona e Telepace di Roma, Tv Prato, Teledehon di Andria), che hanno partecipato alla realizzazione dei filmati, il programma mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli. I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca. Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, oltre 8.000 progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie. Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.