Una volta combinato l’imperdonabile errore da parte di Gesuè e de Francesco, la prospettiva non può non essere futura. Cosa sarà del Campobasso calcio. A quale campionato parteciperà…? Interrogativi tremendi, ma che rispecchiano la triste realtà della mancata Lega Pro che ora guarda avanti e si prepara ai ripescaggi prima, ai gironi poi. Da annotare un’intervista rilasciata dal numero uno della serie C, Ghirelli che a proposito del Campobasso, non è voluto entrare nel merito della vicenda in quanto è in corso il giudizio che proseguirà al tar del Lazio, ma ha detto chiaramente di aver indicato la strada giusta alla società rossoblu per ovviare al problema dell’inadempimento iva. Tenuto conto di come sono andati poi i fatti, per ognuno è facile giungere a delle conclusioni alla luce del fatto che a rilasciare le dichiarazioni è stato il presidente della Lega Pro. Anche noi eravamo a conoscenza di numerose sollecitazioni fatte dai vertici Lega Pro alla società rossoblu alle quali pare sia stato sempre risposto come la situazione fosse sotto controllo.
Il socio che ora detiene l’11% della società rossoblu, Matt Rizzetta inquadra la gravità della situazione attuale e si lascia sfuggire quale sia, a suo avviso, la cosa migliore da fare in questo momento delicato: ripartire dalla categoria inferiore con una nuova società, dunque nuova matricola. Questo l’optimum per il socio statunitense che sarebbe disposto ad offrire la propria collaborazione nel caso il Campobasso potesse proseguire in quarta serie con una situazione societaria resettata. Ovviamente Rizzetta non potrebbe essere il solo da coinvolgere in questa storia. Di fatto sarebbe una retrocessione non sportiva, ma burocratica. Il Campobasso si ritroverebbe nell’inferno dei dilettanti dal quale negli anni ha faticato non poco per uscire, ma pensate il paradosso: oggi, dopo la contorta e stucchevole vicenda dell’esclusione dalla serie C, sarebbe il cosiddetto male minore di fronte all’ipotesi anche della ripartenza dai campionati regionali, quella sì che sarebbe una realtà da scongiurare. In questo momento pure il sindaco gioca un ruolo fondamentale per le sorti della società. La prontezza, la reattività e la lungimiranza devono essere doti chiave per un primo cittadino che si trova a gestire una gravissima crisi societaria.
Dai fatti che riguardano il Campobasso alla morte di una persona generosa e impegnata nel sociale come Carmine D’Ottavio, sconfitto ieri pomeriggio da una malattia presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Carmine era persona molto attiva: rivestiva il ruolo di presidente dell’associazione fibrosi cistica del Molise, ma anche un appassionato tifoso del Campobasso sempre presente sugli spalti di Selvapiana.
Alla famiglia giungano le condoglianze piu’ affettuose della nostra redazione.