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lunedì, Dicembre 23, 2024

Inquinamento piana di Venafro, l’eurodeputato Patriciello chiede interventi immediati

AttualitàInquinamento piana di Venafro, l'eurodeputato Patriciello chiede interventi immediati

Servono immediatamente provvedimenti che consentano di migliorare la situazione ambientale della piana di Venafro e di tutelare in maniera adeguata la salute dei residenti”.

È quanto ha chiesto Aldo Patriciello, eurodeputato e membro della Commissione ambiente al Parlamento europeo, in una lettera indirizzata al Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin relativa alla drammatica situazione ambientale della piana di Venafro dove, ancora una volta, le centraline di rilevamento ambientale hanno fatto registrare sforamenti dei livelli massimi di PM10.

“Tali dati ambientali – si legge nella missiva inoltrata anche alla Procura di Isernia, all’Arpa Molise e al Presidente Toma – incidono in maniera determinante sulla mortalità prematura dovuta all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici e causano un costante incremento di malattie oncologiche e respiratorie nella popolazione locale nel totale assordante silenzio delle istituzioni”.

Occhi puntati anche sull’area dismessa dell’ex Fonderghisa “attorno alla quale – scrive l’eurodeputato – vi sono da decenni ombre non dissolte che andrebbero dissipate nell’esclusivo interesse dei cittadini. Già negli anni ’90 – spiega Patriciello – il Mattino scriveva di carri armati provenienti dalla ex Jugoslavia carichi di uranio impoverito sciolti negli altiforni dell’acciaieria molisana. Rifiuti radioattivi contenenti arsenico e uranio di cui sarebbe pieno il suolo dell’area interessata e che in parte sarebbero stati smaltiti illegalmente nei terreni della piana di Venafro”.

Infine l’appello al Governo e al Ministro Pichetto Fratin affinché intervengano “a livello nazionale per trovare soluzioni e risorse che permettano a questo territorio e ai suoi cittadini di recuperare la dignità ambientale che meritano”, anche alla luce del fatto che questo scenario ambientale potrebbe aggravarsi ulteriormente con la costruzione dell’impianto di biometano nella zona industriale di Pozzilli e con l’ingrandimento previsto del visino termovalorizzatore di San Vittore.

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