La guerra in Ucraina, le mille guerre del mondo che nessuno conosce ma continuano a seminare morte e distruzione, un forte desiderio di ascolto, solidarietà e incontro che, in una parola, diventa un appello per la pace e per il superamento di ogni divisione e conflitto.
Tutti sono invitati a fare la propria parte per costruire con piccoli gesti un mondo migliore ma questo desiderio di unità può partire anche semplicemente da ogni casa, da una comunità prima ancora di arrivare nei luoghi più lontani perché la pace è motivo di fraternità e accoglienza.
L’ultima domenica di gennaio, come da tradizione nella diocesi di Termoli-Larino, si è svolta la Giornata per la Pace”, promossa dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali.
L’appuntamento, per la Preghiera diocesana per la pace, è stato all’Auditorium Giovanni Paolo II della Parrocchia Santa Maria degli Angeli a Termoli.
La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo, Mons. Gianfranco De Luca e l’iniziativa è stata ispirata dal messaggio di Papa Francesco per la 56ma Giornata della Pace: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”. In tanti, provenienti da diversi centri del territorio, tra parrocchie, associazioni, gruppi e singoli hanno preso parte a un momento di riflessione significativa che ha formato un grande abbraccio in un contesto di accoglienza e gioia di stare insieme.
La presidente della Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali, Grazia Servillo, ha introdotto il percorso della preghiera indicando tre momenti che hanno condotto la riflessione dell’assemblea: è tempo di interrogarci (da credenti e da uomini), la pace è ricerca
e cammino, la pace è impegno da vivere insieme.
Il Vescovo mons. De Luca, commentando la pagina del Vangelo di Matteo sulle “Beatitudini” (Mt 5, 1-12), ha sottolineato come per diventare costruttori di pace sia necessario che la vita di ognuno di noi la prenda la forma della pace, altrimenti si corre il rischio di
svuotare il senso profondo ed evangelico della parola pace. Il vescovo ha più volte ripetuto l’impegno che deve accompagnare ogni cristiano: “Io sono pace”.
Il programma ha previsto il collegamento il professor Franco Vaccari, fondatore di Rondine- Cittadella della pace -, che ha offerto la sua testimonianza su come la convivenza quotidiana aiuta a trasformare i conflitti e a riscoprire il valore della persona anche nel proprio nemico.
In particolare il professor Vaccari si è soffermato sul valore della parola “Insieme”: perché è insieme che si cambia il cuore dell’uomo, è insieme che ci si educa alla pace ed è insieme che ci si riconosce fratelli appartenenti alla stessa famiglia umana. Solo riscoprendo la dimensione del noi, l’umanità potrà ancora sognare nuovi orizzonti di pace.
L’iniziativa si è conclusa con il desiderio, da parte di tutti, di vivere ancora, momenti di comunione fraterna come questi, che arricchiscono il nostro cammino sinodale di cristiani e di uomini.
Ha commosso la preghiera inviata da padre Angelo Giorgetta a conclusione della preghiera universale per la pace, in cui tutti abbiamo chiesto al Signore il dono della pace per tutta l’umanità.