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martedì, Marzo 11, 2025

Giuramento d’Ippocrate per i neolaureati della facoltà di Medicina Unimol, tra urgenze sanitarie e speranze nel futuro

EvidenzaGiuramento d'Ippocrate per i neolaureati della facoltà di Medicina Unimol, tra urgenze sanitarie e speranze nel futuro

Emozionati ma consapevoli del ruolo che vanno ad assumere e, vista la situazione attuale della sanità regionale, anche dei problemi che vanno ad affrontare. I giovani laureati della facoltà di Medicina dell’Unimol hanno giurato, nell’aula magna di Campobasso, con le parole di Ippocrate, in concomitanza dell’assemblea annuale dell’ordine dei Medici e Odontoiatri con i loro rappresentanti: Giuseppe De Gregorio, presidente dell’Ordine dei Medici, Carolina De Vincenzo, presidente Cam, e Domenico Coloccia, presidente dell’ordine degli Odontoiatri.

Il prossimo passo dei neolaureati sarà la specializzazione, fuori regione. Ma l’università si sta muovendo, ha fatto presente il direttore del dipartimento di Medicina, Germano Guerra: il prossimo anno dovrebbero attivarsi 3 corsi di specializzazione, tra cui Ginecologia. La cerimonia è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione della sanità in Molise e sulle aspettative dei giovani medici che chiedono due cose soprattutto: programmazione e organizzazione per permettere a tutti i camici bianchi molisani, soprattutto quelli che escono dall’Unimol, di restare ad operare in Molise. Ma per fare ciò serve la formazione e un investimento sul capitale umano, perchè gli ospedali e gli ambulatori sono fatti di persone, hanno detto. E allo stato attuale si assiste invece a tutt’altro.

La sanità regionale è in forte affanno, soprattutto la Medicina d’Urgenza, come ha rimarcato il presidente dalla regione Toma, evidenziando come le decisioni sulla sanità dipendano da Roma. E come ha ribadito il presidente dell’ordine dei Medici di Campobasso, Giuseppe De Gregorio. “E’ un problema nazionale, c’è una carenza d’organico dipesa da una cattiva programmazione. Tutti i settori sono in affanno, dalla medicina territoriale a quella ospedaliera, ma i settori che soffrono di più sono quelli della Medicina d’urgenza, ossia 118 e Pronto Soccorso. ” A mio parere andrebbe ridimensionato il numero di Guardie mediche e postazioni di 118, tenendo conto dell’effettivo numero di sanitari in Molise”, ha detto il dottore Di Gregorio, aggiungendo che la situazione sta per cambiare, e nell’arco di 4-5 anni si dovrebbe risolvere il grave problema della carenza di personale medico, visto che, con l’abbattimento del numero chiuso, si toglierà la barriera d’accesso ai corsi universitari e i numero degli iscritti sarà molto più alto. “Spero che non si creerà la situazione inversa. Cioè da una carenza si passerà ad un surplus di medici disoccupati. Come far restare i giovani sul territorio? Dandogli la possibilità di specializzarsi in loco. Se andranno a formarsi fuori, ovviamente coglieranno al volo le occasioni che si presenteranno loro, anche mentre sono specializzandi”

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