Procedure di licenziamento non più 126 ma dimezzate, chiusura della linea 4, ciclo continuo interrotto, si lavorerà fino al venerdì. Ma c’è di più: la politica, la Regione in questo caso, deve garantire circa 6 milioni di euro per un piano di efficientamento energetico. Queste in sintesi le proposte che la proprietà della Vibac ha messo sul tavolo del confronto con i sindacati, per quanto riguarda il futuro della fabbrica di Termoli. Il vertice chiesto da tempo dalle parti sociali è arrivato. Fino al tardo pomeriggio di ieri un incontro da remoto tra il management dell’azienda e tutti i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali, anche delle altre strutture del gruppo.
Ma il verbale sottoscritto a fine confronto parla di mancato accordo. L’obiettivo delle organizzazioni di categoria è quello di salvaguardare innanzitutto tutti i lavoratori. I sindacati rivendicano i requisiti per altri 12 mesi di cassa integrazione, tempo utile a superare la situazione drammatica e risolvere al meglio la vertenza. Compresi gli interventi di ammodernamento e adeguamento degli impianti.
“Giudico positiva l’apertura della proprietà, ma i licenziamenti non li accettiamo, la tutela dei lavoratori prima di tutto”, il commento del segretario regionale della Uiltec, Carlo Scarati.
Ora argomentazioni e problematiche si spostano sul tavolo regionale. Così come sono richiesti sempre l’impegno e l’attenzione del governo centrale. Il tempo scorre, i lavoratori vogliono garanzie e rassicurazioni. C’è in ballo il futuro di tante famiglie.