Sono attesi 400 partecipanti all’incontro con il Prof. Paolo Crepet – psichiatra, sociologo, educatore, saggista – il prossimo 4 maggio presso la Domus Area di Bagnoli del Trigno (IS). “Lezioni di sogni” – un metodo educativo ritrovato – è il tema del convegno, in programma dalle 16.30.
All’incontro parteciperanno il dott Franco Mastrodonato, direttore sanitario della Domus Medica di Bagnoli del Trigno e la dottoressa Carla Ciamarra, psicoterapeuta della Domus Medica.
Molti adulti si sentono oggi sperduti, impreparati, quasi impotenti di fronte alle nuove generazioni e i giovani si trovano senza punti di riferimento sicuri. In un mondo che cambia con rapidità, è più che mai necessario ripensare il difficile compito di educare.
Sono questi i dati di contesto su cui si svilupperà un pomeriggio di riflessione sull’importanza e le criticità legate alla sfera educativa. Ripercorrendo quanto scritto negli ultimi trent’anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, Paolo Crepet offrirà il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito «il metodo Crepet».
L’incontro sarà un lungo viaggio, che porrá al centro il bisogno di ripensare la genitorialità, la scuola, il rapporto tra le generazioni, il futuro. Tuttavia non possiamo ignorare che la necessità di un profondo cambiamento si scontri con resistenze, timori, egoismi difficili da vincere, freni che privano bambini e ragazzi del diritto di far nascere i propri sogni e di coltivarli, affidandosi alla capacità di sentire le proprie emozioni e di lasciarsi coinvolgere dalla passione per un progetto di vita. Serve dunque la forza di una voce critica, anche scomoda, che scuota da questo torpore educativo e aiuti a invertire la rotta.
L’incontro “Lezioni di sogni” vuole essere dunque spunto, provocazione, richiamo, un’occasione per riflettere sul futuro delle giovani generazioni. Che cos’è il talento e come supportarlo? Come gestire il rapporto con la tecnologia e i social media? Come educare alla gentilezza, al rispetto, alla complessità? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui nessuno può sottrarsi, perché «i bambini ci guardano e imparano da noi bellezze e viltà».