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giovedì, Novembre 28, 2024

I cacciatori nella nuova veste di stakeholder in collaborazione con le attività sanitarie della prevenzione. Lo spunto di riflessione di un noto professionista di Trivento

AttualitàI cacciatori nella nuova veste di stakeholder in collaborazione con le attività sanitarie della prevenzione. Lo spunto di riflessione di un noto professionista di Trivento
Squadra di caccia al cinghiale “Il Solengo” capitanata da Luciano Griguoli, Trivento.
Squadra di caccia al cinghiale “La Vipera” capitanata da Raffaele Stinziani, Trivento.

I cacciatori nella nuova veste di stakeholder in collaborazione con le attività sanitarie della prevenzione. Lo spunto di riflessione di un noto professionista di Trivento. “Lo spopolamento delle campagne e con esse il progressivo declino delle attività connesse (agricoltura, zootecnica e pascolamento delle mandrie) – si riporta nella nota del professionista di Trivento – hanno determinato un rapido cambiamento socio-economico, culturale ed ambientale che ha prodotto, in termini di visibilità immediata e macroscopica, una massiccia riconquista – da parte della natura – a carico delle aree in precedenza antropizzate e coltivate ovvero l’inselvimento tempestivo e disordinato. Parallelamente al numerico vertiginoso decrescere degli animali domestici si è contrapposta l’esplosione demografica degli animali appartenenti ai c.d. ungulati selvatici, tra cui, in ordine di numerosità, cinghiale, cervidi (capriolo, daino e cervo rosso europeo), bovidi (mufloni e camosci). La crescita demografica delle predette specie, ha portato con se numerose problematiche di carattere sanitario, gestionale (in ragione della sicurezza per gli elevati incidenti stradali causati), ambientale per i danni prodotti al patrimonio forestale e silvicolo nonché alla restante fauna selvatica “minore” per sottrazione delle risorse trofiche e per il disturbo/alterazione del loro ciclo biologico- vitale. Tuttavia le specie selvatiche sono dei preziosi indicatori dello stato di salute ambientale significando che i dati da essi raccolti – opportunamente processati e studiati – servono alla realizzazione di mappe epidemiologiche, parassitologiche, tossicologiche, ecc.  ovvero conoscenze predittive utili per la tutela della salute ed alla sicurezza pubblica. Tuttavia raccogliere questi dati sugli animali selvatici in vita è cosa ardua e di difficile attuazione per ovvi motivi collegati alla innata diffidenza che queste specie manifestano. Agevole e meno faticoso risulta la raccolta dei predetti dati (campioni organici, biometrici, ecc.) sulle spoglie degli animali morti (incidenti stradali, abbattuti durante l’esercizio venatorio e per qualsiasi restante causa). I cacciatori – quindi – rivestono un ruolo strategico insostituibile per la raccolta in campo delle matrici organiche utili alla ricerca dei dati surriferiti, soprattutto quando essi sono in possesso di formazione ed addestramento per eseguire le operazioni di prelievo/raccolta di campioni organici/biologici. Le attenzioni particolari che la Sanità Pubblica Veterinaria Programma a carico delle specie selvatiche riguardano alcune Zoonosi tra cui le più importanti e ricorrenti: Tubercolosi, Brucellosi, Trichinellosi, EpatiteE, Leishmaniosi, Echinococcosi, Salmonellosi, ecc., nonché la ricerca di metalli pesanti e radioattivi e delle diossine. Il Servizio Veterinario   della ASREM Molise “UOC Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche” si occupa di attuare specifici Piani Nazionali e Regionali per la ricerca di tali patogeni e di tali sostanze. L’attività in campo (ricerca matrici e loro campionamento) in molti casi avviene grazie alla collaborazione di cacciatori e più precisamente delle squadre registrate ed autorizzate di caccia al cinghiale che al loro interno dispongono di almeno un cacciatore Formato e Riconosciuto mediante il rilascio di un Patentino Regionale conseguito al Termine dl percorso formativo teorico pratico. Nella Regione Molise sono stati formati oltre 750 cacciatori che operano all’interno delle squadre di caccia principalmente per la raccolta delle matrici utili per la ricerca del parassita Trichinella spp. (britovi, spiralis, pseudospiralis), ma anche per la raccolta matrici utili alla ricerca del batterio della Tubercolosi, della Brucellosi, del virus Epatite E, e così via. L’importanza della collaborazione dei cacciatori autorizzati per tali attività (Stacheholter)  è essenziale anche per la profilassi passiva verso il controllo per l’emergenza Nazionale “Peste Suina Africana(PSA)”; a loro va il merito per quanto fatto finora mediante la assidua collaborazione con il predetto Servizio Veterinario che tradotto in pratica ha consentito – tra l’altro – l’identificazione di 6 focolai di Trichinosi ovvero l’identificazione, il sequestro e la distruzione di molte carcasse di cinghiali cacciati, per tanto escluse dal consumo umano ed animale, a tutela della salute umana e della sicurezza alimentare verso  la Trichinellosi (zoonosi di elevato pericolo). Il ruolo del cacciatore, nello scenario della Salute Pubblica, degli Animali e dell’Ambiente, risulta davvero strategico e necessario per concorrere con gli obiettivi della Prevenzione posti in atto dal Sistema Sanitario Nazionale. Un sincero meritato apprezzamento – chiude la nota – a tutte le squadre presenti in Molise per la consueta collaborazione fornita negli anni).

 

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