E’ un nome, anzi un cognome, che a pronunciarlo incute soggezione. D’Aimmo, perché Florindo D’Aimmo può essere considerato a buon grado e a tutti gli effetti uno dei padri nobili della Regione Molise e, soprattutto, nell’albo dei Presidenti di certo tra quelli più amati e stimati.
Adesso tocca al figlio, Antonio D’Aimmo, che già in passato ha rivestito il ruolo di Consigliere regionale, tornare in campo in quella che da più parti viene considerata una competizione elettorale la cui reale posta in gioco è il mantenimento o la perdita dell’autonomia regionale. Sono in tanti a considerare in fatti le prossime elezioni regionali l’ultima occasione per difendere l’autonomia del Molise. Tra questi anche il cosiddetto Terzo Polo che proprio ad Antonio D’Aimmo ha affidato un incarico delicatissimo, quello di elaborare una serie di proposte politico – programmatiche in vista delle prossime elezioni regionali. Spetterà proprio a D’Aimmo sviluppare per il Terzo Polo (Italia Viva, Azione, Insieme e Molise al Centro) le interlocuzioni definitive con le due coalizioni, quella di centrodestra e quella di centrosinistra, per definire un eventuale apparentamento oppure se correre decidere la corsa in solitaria con un proprio candidato alla Presidenza della Regione. In questo caso al Terzo Polo toccherà sfondare la soglia dell’8% per l’ingresso in consiglio regionale; questo vuol dire andare ampiamente oltre i diecimila voti.
Al momento D’Aimmo ha già avuto un primo giro di consultazioni con esponenti di entrambe le coalizioni e ribadito la necessità di un programma per il Molise di vasto raggio, un piano di sviluppo complessivo che già nel nome rimanda alla visione di una Regione di ampio respiro di cui proprio Florindo D’Aimmo fu interprete.
Punto nevralgico dell’azione politica del Terzo Polo resta il tentativo di allargare l’alveo della partecipazione, quell’area del non voto che rappresenta circa il 50% dell’elettorato.
Il voto, scrivono e dicono dal Terzo Polo, resta l’ultima risorsa per far valere la Costituzione e difendere la libertà e la sovranità popolare.