Alluvione in Emilia Romagna, emigrati triventini salvi per miracolo a Sant’Agata sul Santerno. È stato uno dei centri del ravennate più colpiti dalla devastazione di acqua e fango, scatenatasi il 16 e 17 maggio. Il ciclone mediterraneo ha gonfiato a dismisura tanti fiumi, tra cui il Santerno che lambisce, appunto, il Comune di Sant’Agata con circa 3mila abitanti. Nel 2004, una famiglia di origine triventine, si è trasferita proprio qui per lavoro e, con tanti sacrifici, si è affermata nel settore della realizzazione di opere di movimento terra. Una vita realizzata, fatta di tante soddisfazioni, anche se lontano dalle proprie origini, che però l’alluvione ha mandato quasi in frantumi, “siamo innanzitutto contenti di esserne usciti vivi – ha riferito il capofamiglia, Marcello Nucciarone – noi abitiamo in una villetta al piano terra e solo grazie a mia moglie se siamo salvi. Intorno alle 2.30, lei ha sentito il rumore del water, con l’acqua che veniva su, ci siamo svegliati e abbiamo visto l’acqua entrare dappertutto, arrivando all’altezza di due metri. Siamo stati lesti a salire al piano di sopra, dove abita mia figlia con il compagno e due bimbi piccoli. Abbiamo temuto il peggio, sono stati attimi terribili, eravamo in balia degli eventi, il rumore delle acque era spaventoso, fuori dalle finestre c’era la fine del mondo. Fortunatamente la situazione è rientrata lentamente – continua il racconto di Marcello Nucciarone – anche se l’allerta c’è ancora considerate le previsioni meteo. La vita è salva, fortunatamente, ma ora inizia la conta dei danni che sono enormi: abbiamo ben sette macchine dell’azienda fuori uso, con le nostre auto, completamente sommerse. I mobili sono solo da buttare e speriamo che non ci siano conseguenze alla struttura dell’immobile. Un danno difficile anche da stimare per la sua entità. In tutto questo disastro- conclude Marcello Nucciarone – c’è anche una nota positiva, la tanta solidarietà ricevuta, oggi sono arrivati anche amici triventini da Imola a darmi una mano, a rimettere su quello che è possibile. Ringrazio tutti e spero che qualcuno ci venga incontro perché con le nostre sole forze, ripartire è davvero impossibile”. A Sant’Agata sul Santerno sono state tre le vittime accertate, numerose le famiglie evacuate.