Addio Nunzia Gianserra, l’ultimo saluto dell’ex sindaco di Trivento, Tullio Farina. “Cara Nunzia, te ne sei andata in punta di piedi in un sabato anomalo, triste, piovoso, nebbioso come se anche la stagione primaverile volesse partecipare al dolore di una vita spezzata innanzi tempo. Proprio il giorno prima avevo chiesto a Raffaele come tu stessi e non avevo avuto notizie confortanti. Oggi ti sono venuto a salutare per l’ultima volta, ti ho vista sul letto di morte, eri bellissima con un volto sereno e disteso perché liberato dal dolore della malattia, il tuo viso sembrava quello della Madonna, la tua vita, anche se non lunga, é stata caratterizzata da un solco profondo di bontà, generosità e altruismo. Hai lasciato esempi incancellabili ed indimenticabili donando tutta te stessa agli altri. Come figlia sei stata un esempio di bontà e di amore filiale tanto che fin da quando frequentavi la quinta elementare, ti venne riconosciuto a livello regionale nel giorno della festa della mamma l’attestato di bontà per aver assistito amorevolmente tua madre durante la sua malattia, prestandole qualsiasi tipo di cura; in buona sostanza i ruoli si erano invertiti perché ti facesti carico di tutte le premure e le assistenze che normalmente le mamme fanno per i figli. Come donna sei stata coraggiosa, forte e determinata affrontando la malattia con grande dignità senza fare troppi drammi per non far preoccupare gli altri. Come amica non sei stata da meno perché sei sempre stata gentile affabile e generosa con tutti tant’è che oggi le amiche affrante piangono la tua dipartita. La vita, o meglio ancora il destino che la vita riserva ad ognuno di noi, non è stato generoso con te perché ti ha procurato non poche sofferenze oltre la tua malattia, come quelli della morte di tua madre e di tuo tuo fratello Agostino accettandole con grande rassegnazione cristiana. La dolcezza del tuo sorriso, la serenità del tuo volto e la mitezza del tuo sguardo hanno sempre prevalso sui dolori affrontati durante il percorso della tua esistenza. L’evento però di cui puoi essere fiera, contenta ed orgogliosa è stato l’incontro con il tuo amatissimo Raffaele sul quale hai riversato tutto il tuo bene, che non potevi dare più a chi ti mancava. Insieme siete stati una coppia perfetta. Quando seppi del vostro fidanzamento, la prima cosa che dissi a Raffaele fu quella di essersi messo insieme alla ragazza più buona e sensibile che avrebbe potuto trovare. Il tuo amore per Raffaele è stato ripagato da lui con grande affetto e generosità perché ti è sempre stato vicino nella buona e cattiva sorte. Ho sempre visto Raffaele dimenarsi nei vari presidi ospedalieri per aiutarti ad alleviare le tue sofferenze, ha fatto di tutto pur di saperti e di vederti adeguatamente assistita. Non ha mai abbassato la guardia, ha sempre combattuto con la speranza di tenerti il più a lungo vicino a lui; ogni volta che le tue condizioni miglioravano, gli si riempivano gli occhi di gioia. Oggi ti piange sconsolato perché sa di aver perso un prezioso punto di riferimanto per sua vita. Certo gli mancherai tantissimo, ma sa anche che iI tuo bene non è finito con la tua dipartita perché tu lo proteggerai e lo consolerai dall’alto del cielo, dove ti sei ricongiunta con tua madre e tuo fratello Agostino. Diceva il Foscolo: “Celeste è questa corrispondenza di amorosisensi, celeste dote è degli umani”. E cosi è. Addio carissima Nunzia, ti vorremo sempre bene e per sempre rimarrai con noi nei nostri ricordi”.