Il prossimo 31 agosto saranno trascorsi tre anni. Tre anni senza notizie, senza risposte, senza una traccia di Maria Domenica Conte, l’anziana scomparsa nel nulla nelle campagne di Torella del Sannio. L’ultima volta è stata vista mentre camminava su una strada a poca distanza dalla sua abitazione. All’epoca aveva 82 anni. Non può essersi allontanata da sola perché camminava aiutandosi con un bastone, dunque con difficoltà. Ora quella vicenda sta per vivere un momento cruciale perché tra pochi giorni, martedì prossimo 18 luglio, per la prima volta il caso di Maria Domenica Conte sarà davanti ad un giudice. La Procura di Campobasso dopo aver in un primo momento indagato solo sulla scomparsa ha ipotizzato un fatto più grave: i reati di omicidio e occultamento di cadavere. L’ipotesi, sostenuta anche dalla figlia dell’anziana, Liliana Meffe che da 3 anni porta avanti la sua battaglia per arrivare alla verità, è quella di un investimento da parte di un’auto e della successiva decisione di chi era alla guida di far sparire il corpo senza vita per evitare di dover rispondere di quella morte. Ora però le indagini sono ad un punto morto e la Procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo non avendo trovato elementi utili per proseguire. A questa richiesta la famiglia si oppone chiedendo che invece le indagini vadano avanti. In particolare viene chiesto di allargare il campo delle ricerche, ricerche che nelle settimane successive alla scomparsa si erano concentrate nelle zone di campagna vicine al luogo della scomparsa mentre, qualora il corpo senza vita di Maria Domenica Conte dovesse essere stato portato via da un automobilista investitore, questo potrebbe essere stato nascosto in un luogo più distante rispetto all’area delle ricerche. La parola ora passa al giudice che dovrà decidere se archiviare o se invece far proseguire le indagini.