L’ultimo saluto a don Mimì Fazioli dall’ex sindaco di Trivento, Tullio Farina. “Ho appreso con grandissimo dolore la morte di don Domenicantonio Fazioli, detto don Mimì, vicario vescovile e parroco della cattedrale di Trivento. Ero legato a lui da una lunga amicizia fin dal 1959 quando entrato in seminario lo trovai prima come vice prefetto e poi come prefetto della squadra di seminaristi a cui fui assegnato. Già da allora notai la sua mitezza, il suo sorriso sornione e bonario che dava fiducia e serenità. I miei primi giorni di seminario furono durissimi, perché a soli dieci anni mi trovavo in un luogo dove non volevo stare perché imposto dai miei genitori. Fu lui che mi incoraggiò e con i suoi buoni modi mi fece accettare quella situazione che mai avrei immaginato, essendo figlio unico Rimasi tre anni in seminario e don Mimì mi fu di grande aiuto morale e psicologico. Dopo tre anni uscii dal seminario e devo dire grazie a don Mimì per tutto quello che aveva fatto per me e per tutto quello che di buono avevo appreso come seminarista. Dopo di che le nostre strade si sono separate per incrociarsi di nuovo quando lui da parroco di Pescolanciano fu trasferito a Trivento come parroco della cattedrale della diocesi. E la cattedrale non avrebbe potuto avere un parroco migliore di don Mimì sia per le sue dotti culturali che per quelle umane, perché sempre pronto e disponibile ad aiutare tutti, ma soprattutto i meno abbienti. Ricordo che nel primo anno della sua attività pastorale il giorno dell’Epifania, dopo la cerimonia religiosa in chiesa fu ospite a casa mia. Durante il pranzo ricordammo tutti i momenti di vita del seminario con l’educazione rigida e quasi spartana in un clima di austerità e di preghiera. Durante la sua missione sacerdotale don Mimì è stato sempre a disposizione di tutti ed essendo dotato di una grandissima cultura faceva da cicerone a tutti i visitatori della cattedrale e della cripta sottostante; spesse volte le sue spiegazioni duravano più di un ‘ora e i visitatori erano attratti non solo dalla bellezza e artistiche del posto, ma anche affascinati dalla sue spiegazioni. Che dire poi delle sue prediche dopo la lettura del vangeli sempre attinenti al contenuto e sempre al passo con i tempi. La sua voce pacata e convincente arrivane nel cuore e nella mente di tutti, facendo comprendere gli insegnamenti del Signore. La sua attività sacerdotale è stata lunga , intensa e significativa ; come parroco ha seguito con cura tutte le sue anime aiutandole e confortandole nel momenti più delicati, come vicario del vescovo è stato di grande aiuto nell’attività di supporto; sempre presente in parrocchia, sempre presente negli uffici della curia , sempre a dipanare problemi e difficoltà. Su tantissime problematiche ci siamo sempre trovati ed abbiamo condiviso le nostre opinioni, su altre no, ma ci siamo sempre lasciati con il sorriso sulla bocca e con la consueta battuta finale, caratteristica di entrambi. Con don Mimì non avrei mai potuto litigare perché il suo guardo e quel sorriso sornione erano sempre concilianti. Un brutto male purtroppo ha interrotto la sua intensa attività; prima di arrendersi ha combattuto contro di esso tenacemente, pur accettandolo con rassegnazione cristiana. Nell’ultimo colloquio avuto con lui mi ha chiesto di pregare per lui e per tutti quelli che soffrono, forse aveva intuito di essere giunto al capolinea della sua vita. Era sofferente, ma sereno perché sapeva che avrebbe incontrato Dio, quel Signore di cui egli era stato fedele servitore e costante e continuo divulgatore del suo messaggio di pace, di amore e di perdono. Buon viaggio caro don Mimì, ci lasci, ma ci consola il fatto che il signore di attende e ti ricompenserà per la tua vita spesa per lui”.