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martedì, Novembre 26, 2024

Primi indagati per la sparatoria in via Madonna delle Grazie a Termoli

AperturaPrimi indagati per la sparatoria in via Madonna delle Grazie a Termoli

Un revolver e 40mila euro in contanti. Sono gli elementi principali raccolti dai poliziotti che indagano sulla sparatoria in via Madonna delle Grazie, la notte del 13 luglio.

La pistola era stata ritrovata la notte stessa, abbandonata sotto un’auto, anche questa sequestrata e con uno specchietto retrovisore esterno trapassato da un proiettile.
Il denaro, trovato durante la perquisizione in casa di uno dei rom sospettato di aver preso parte al conflitto a fuoco, era nascosto in una scatola da scarpe ed è ora nella cassaforte del commissariato di via Cina, sequestrato dagli agenti di Polizia che lo ritengono il provento di un reato.
Il controllo delle piazze dello spaccio, sul litorale, è la pista privilegiata seguita dagli investigatori.
E proprio tutto quel denaro in contante secondo gli agenti di Polizia sarebbe frutto della vendita della droga nella zona di Termoli e dintorni. La lite, sfociata poi a pistolettate tra i due gruppi di rom, avrebbe preso il via proprio per motivi legati alla spartizione del territorio.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Larino, sono svolte dagli uomini del commissariato termolese e dalla Squadra Mobile di Campobasso che sta anche studiando la traiettoria dei proiettili esplosi la sera dell’inseguimento nella zona di piazza del Papa.
I bossoli trovati in strada, tutti sparati da una Beretta calibro 9, come quelle in dotazione alle forze dell’ordine, possono dare una indicazione precisa all’azione fulminea di quella notte, in cui due persone, un uomo e una donna, si sono fatti medicare al pronto soccorso per una ferita da arma da fuoco il primo e per un colpo contundente la seconda.
Nel registro degli indagati sarebbero iscritti i nomi di almeno tre persone, ma i vari fili sono ancora tutti da annodare e le indagini, stando a quanto si è appreso, sono nella fase più delicata. L’unica certezza è che a Termoli è stato aperto uno squarcio su uno scenario sconosciuto ai più: lo spaccio di droga in alcune zone della città e della costa è sotto il controllo di alcune famiglie, che si estendono dalla città e raggiungono Santa Croce di Magliano.

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