E’ stata l’unica fonte di sostegno economico per migliaia di famiglie. Il sindacato lancia l’allarme e parla per le regioni Molise e Abruzzo, di un probabile pericolo sociale nei mesi a venire.
Cinquemila 204 famiglie in Molise e quasi 19mila in Abruzzo hanno ricevuto un sms dall’istituto nazionale della previdenza sociale nel quale viene comunicato che per i gruppi famigliari percettori del reddito di cittadinanza con componenti tra i 18 e i 59 anni che la misura è sospesa e solo un eventuale intervento dei servizi sociali può riattivarla fino al 31 dicembre.
Un messaggino sul cellulare che ha gettato nello sconforto e a volte nella disperazione chi ogni giorno deve fare i conto con uno stato di povertà e con tutto ciò che questo comporta.
Le reti dei servizi sociali dei comuni delle due regioni però, ad oggi, sia per strutturali carenze di personale che per mancanza di informazioni precise su come attivarsi e nei confronti di chi non è in grado di smaltire tutto il lavoro che questa nuova incombenza comporta.
Inoltre, non sono ancora chiari alcuni passaggi nei rapporti con i Centri per l’Impiego nè chi saranno coloro che potranno effettivamente essere presi in carico.
Un lavoro complesso che, oltre alla presa in carico di soggetti fragili, prevede anche la comunicazione all’Inps, da parte degli uffici comunali tramite la piattaforma Gepi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’avvio del percorso stesso. Condizione questa necessaria perche’ vengano riattivati i pagamenti.
Un lavoro che va inoltre svolto con la massima urgenza: tanto piu’ tempo passera’, quanto piu’ queste persone rimarranno senza quell’unica somma che adesso gli consente di andare avanti e se si dovesse andare oltre il 31 ottobre, verra’ meno anche la possibilita’ di chiedere le somme arretrate.
La Cgil ha chiesto subito una proroga della scadenza.
Rovescio della medaglia, per chi ha accolto con favore la sospensione del reddito è il lavoro sommerso e a volte doppio di chi ha percepito il reddito senza magari averne diritto e lavorato in nero. Una piccola sacca, dice il sindacato che non giustifica ilrischio di un massacro sociale
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