I controlli della Guardia di Finanza sui percettori del reddito di cittadinanza hanno svelato una percentuale altissima di irregolarità, nel nostro Paese. Secondo i dati, riferiti al periodo compreso tra l’aprile 2019, quando il sussidio è stato introdotto, e il primo semestre di quest’anno, i finanzieri hanno effettuato 780 ispezioni in Molise, accertando 569 interventi irregolari. E’ scattata la denuncia per 512 percettori che in realtà non avevano diritto al sussidio. Le frodi accertate ammontano a 6 milioni e 55 mila euro. A livello nazionale, la percentuale più alta di irregolarità è stata registrata in Calabria, con il 92,6%, con 4.400 persone denunciate e 45 milioni di euro di frodi accertate. Seguono le Marche, con 1095 irregolari, la Liguria con la percentuale di irregolarità del 90, 39%. Le regioni in cui i controlli della Guardia di Finanza hanno evidenziato la percentuale di irregolarità sopra il 70%, quindi a di sotto della media nazionale sono Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sardegna e Toscana. Nelle ultime posizioni c’è il Molise con una percentuale di irregolarità del 72,95%. Seguono l’Abruzzo e il Trentino Alto Adige.Controlli che hanno messo in evidenza come l’introduzione del reddito di cittadinanza se da un lato ha aiutato tante famiglie in difficoltà, dall’altro ha confermato l’assenza di controlli. La sospensione del sussidio, nella nostra regione, ha lasciato senza alcun sostegno, dal 31 luglio, 3.950 persone. L’allarme della Cgil che chiede al Governo di rivedere la decisione e di non lasciare soli quanti hanno perso il diritto a beneficiare del reddito di cittadinanza.
