Cinque varchi e un’area che comprende quasi tutta la parte vecchia della città.
E’ la mappa della Ztl, un’idea fissa che la giunta cinque stelle non ha abbandonato e che, anzi, sta rilanciando proprio sul finale della legislatura.
In realtà, al di là della mappa, ci sono ancora molti elementi da chiarire.
La zona a traffico limitato, avrà cinque accessi: Piazza Pepe, oggi interdetta alle auto e diventata il vero salotto della città, con tanto di bar sedute all’aperto e passeggio; l’adiacente via Palombo, poi la rampa di viale del Castello che immette in Porta San Paolo, e dal lato opposto via Firenze e via Larino.
Tutte queste strade saranno aperte al traffico in determinate ore della giornata, ma anche su questo punto da palazzo San Giorgio parlano di fase sperimentale.
Una sperimentazione, però, che parte monca, come sottolineano due esponenti di minoranza: il capogruppo della Lega, Alberto Tramontano e quello di Fratelli d’Italia, Mario Annuario.
Non c’è stata, dicono, alcuna concertazione con i residenti e i commercianti. L’unico incontro programmato, per giunta affatto pubblicizzato, è andato quasi deserto.
Uno dei temi più spinosi è quello del parcheggio dei residenti che, stando a quello che trapela, dovrebbero pagare un abbonamento che sostituisce i permessi che prima venivano rilasciati a chi abita nel borgo.
Ma cosa accade quando le auto e non solo, attraversano le strette viuzze del centro storico.
Questa è la curva che alla fine di via Ziccardi sbocca sotto porta San Paolo. I residenti, ed è una scena che si ripete con frequenza, si trasformano in parcheggiatori e danno indicazioni sulle giuste manovre da eseguire per uscire dall’impaccio. Meno possibili per i furgoni del carico e scarico che spesso e volentieri restano incastrati tra le case e sono costretti a rovinose marce indietro.
Nessuno, in particolare nella parte della città interessata, sta capendo l’utilità di questo provvedimento. Ztl suona bene e fa grande città evoluta e moderna. Ma quelle strade, vicoli e scalette, sono fatte per le carrozze del medioevo, e per essere percorse per lo più a piedi. Almeno così erano state concepite. Oggi, in attesa di una avveniristica filovia che pure era nelle intenzioni del governo cinque stelle, dopo una trentina d’anni nel centro storico si torna a circolare con le auto.