Sono tre gli indagati per la morte di Antonio Di Lollo, l’uomo di 46 anni, residente a Roccaravindola, titolare di un’impresa di tinteggiatura rimasto folgorato giovedì scorso, mentre imbiancava il capannone di un’azienda che produce confetture e conserve di pomodori nella zona industriale di Castel di Sangro.
Nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Sulmona, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e per presunte violazioni in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, figura il proprietario del cantiere nonché amministratore delegato dell’azienda, oltre a due figure legate al noleggio del cestello elevatore che l’operaio avrebbe utilizzato per tinteggiare la facciata del capannone, urtando poi i cavi dell’alta tensione.
In mattinata il sostituto Procuratore Edoardo Mariotti ha conferito l’incarico all’anatomopatologo Ildo Polidoro e nel pomeriggio è stata eseguita l’autopsia sul corpo dell’uomo, nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore de l’Aquila. Nei prossimi giorni, dunque, arriverà il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, poi i funerali.
Intanto la Procura di Sulmona ha disposto una perizia anche sui mezzi utilizzati e sullo stato dei luoghi per verificare eventuali anomalie o irregolarità sul piano della sicurezza. Mentre i Carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, che si stanno occupando del caso, hanno sequestrato la porzione di cantiere dove è avvenuto il tragico episodio. Verifiche sono in corso anche da parte degli ispettori della Asl 1 che avevano raggiunto il luogo dell’incidente assieme ai sanitari del 118.
Ancora Sotto chock i familiari della vittima, che chiedono verità e giustizia.