Nessuno li diffonde più ma esistono ancora. In piena pandemia li aspettavamo ogni sera oggi l’Asrem li pubblica sul suo sito, ma quei numeri li seguono in pochi. Sono i dati del covid. Eppure il virus, anche se con numeri molto bassi e che non preoccupano e con pochissimi ricoveri in ospedale, è in risaltà. I contagiati oggi in regione sono quasi 400, un mese fa, nei giorni di Ferragosto, erano un centinaio. Numeri dunque quadruplicati, ma – come si diceva – l’aumento dei contagi non ha rispercussione sugli ospedali e non ci sono criticità. Al Cardarelli Terapia intensiva vuota e 6 pazienti covid in Malattie infettive. Per le categorie a rischio tornano i vaccini. Anche il Molise, come tutte le altre regioni, proprio in questi giorni si sta organizzando, e il fronte è doppio: covid e influenza. A partire dalla prossima settimana, saranno disponibili i nuovi vaccini anti-covid aggiornati contro le ultime varianti in circolazione. Chi deve farli? Sono raccomandati per le categorie fragili, gli ultrasessantenni, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. Sarà gratis per tutti, come è stato finora, anche per chi non rientra nelle categorie per cui è raccomandato. Sono ancora in via di definizione, invece, i canali attraverso i quali sarà somministrato. In Molise è atteso un annuncio ufficiale delle autorità sanitarie nei prossimi giorni. Una cosa è certa si potrà fare insieme il vaccino covid e quello contro l’influenza anche se per quest’ultimo probabilmente si dovrà attendere qualche giorno in più per il via alla campagna vaccinale. Comunque entro ottobre. Sulla nuova situazione con i contagi in risalita è intervenuto in queste ore anche il ministro della Salute per tranquillizzare: “I numeri sono aumentati – ha deto Orazio Schillaci -, ma è un dato in linea con le nostre aspettative. Veniamo da un periodo estivo in cui c’è stato un grosso movimento di persone e i casi potrebbero aumentare ulteriormente con le scuole appena riaperte. La situazione resta tuttavia sotto controllo, non c’è alcun allarme considerato che i dati che più ci interessano sono quelli delle persone che si ricoverano e, ancora di più, quelli delle persone che finiscono in terapia intensiva. E questi dati sono trascurabili, quindi siamo sereni”.