Si gioca tutto sulla sua capacità di intendere e di volere il processo a carico di Pietro Ialongo, accusato dell’omicidio di Romina De Cesare, la giovane 36enne di Cerro al Volturno, uccisa con 14 coltellate nell’appartamento che condivideva con lui a Frosinone, nonostante non fossero più una coppia.
Pietro Ialongo è affetto da un disturbo di personalità misto che ha fatto scemare la sua capacità di intendere e di volere. È quanto si legge nella perizia psichiatrica effettuata da Ottavio Di Marco, consulente della difesa, e illustrata a ottobre in corte d’Assise a Frosinone. L’obiettivo dei legali di Ialongo appare quello di scongiurare un’eventuale condanna all’ergastolo. Ma ci sarà un nuovo esame.
In udienza ora il tribunale di Frosinone ha infatti nominato il proprio consulente, il neurologo Peppino Nicolucci, a cui spetta il compito di effettuare una nuova perizia psichiatrica, che approderà il Aula il 15 febbraio. Anche le parti civili hanno nominato un loro perito, lo psichiatra Tommaso Gualano.
È, dunque, alle battute finali il processo per omicidio volontario aggravato dalla coabitazione e stalking che vede imputato il 39enne isernino.