“Rimanete nella mia Parola”. (Gv 8,31)
È il motto che caratterizza la quinta Domenica della Parola di Dio (21 gennaio 2024).
Noi abbiamo un ricordo vivo e unico della prima Domenica della Parola celebrata nel 2020 e che ci vide presenti a Roma in San Pietro ad accompagnare da Termoli le reliquie di San Timoteo, volute lì da Papa Francesco per l’occasione. Quel momento storico per la nostra diocesi va tenuto vivo e reso permanente ricentrando la nostra vita personale e comunitaria sulla Parola di Dio ascoltata, custodita e vissuta personalmente, Celebrata, accolta e testimoniata nel Giorno del Signore.
Ho dedicato al “Ripartiamo dalla Parola” una breve lettera pastorale all’inizio del cammino sinodale che stiamo, con fatica, facendo. Avvertivo e avverto ancora che tanta afasia costatata nel cammino in via di svolgimentosia la necessaria conseguenza del poco ascolto della Parola e della mancata ricentratura della nostra vita personale e comunitaria su di Essa.
Più volte ho sottolineato come, istituendo la Domenica della Parola e la Giornata Mondiale del Povero, messe accanto alla Domenica del Corpus Domini, Papa Francesco abbiacompletato quella trilogia che costituisce il fondamento e la base dell’esistenza cristiana fin dall’inizio del suo accadere nella storia. Si dice, infatti, che i primi cristiani vivevano ditre comunioni con Gesù, quella attraverso la Parola, quella attraverso il Prossimo e quella eucaristica.
Invito i cari presbiteri a valorizzare questa giornata, con la creatività di cui sono capaci, e anche attraverso gesti e segni concreti, come anche suggerito dal sussidio del Dicastero dell’Evangelizzazione.
Auguro a tutti i fratelli e le sorelle di entrare sempre più in una profonda relazione con la Parola di Dio, con il Vangelo per sperimentarne la potenza e la forza nella propria vita di tutti i giorni. A questo proposito invito a lettere nel Vangelo di Marco l’inizio del ministero di Gesù, (Marco 1,14-2,14). L’evangelista descrive la potenza e i frutti della Parola: scaccia i demoni e vince il male, vince la malattia e rende liberi di servire, libera dal potere della morte (lebbra), libera dal peccato e restituisce la signoria sulla propria vita, ancora oggi la Parola ti raggiunge là dove sei e ti chiama (vocazione di Levi).
Sostenuti dalla Grazia di Dio possiamo e vogliamo vivere proprio al ritmo della Parola, se così avviene la nostra vita sarà una danza nella gioia: l’Evangelo è fonte di Gioia.