“Anche dopo il fermo pesca causa condizioni meteo avverse, che ha tenuto la flottiglia in porto per due giorni, la marineria di Termoli rimane salda e non andrà in mare neanche oggi,giovedì 15 febbraio 2024, seppure sia una bella giornata.” scrive in una nota la marineria termolese
Il fermo dei motopescherecci di Termoli si va ad aggiungere ai fermi organizzati nelle altre marinerie Adriatiche, in concomitanza della manifestazione al Campidoglio “Un’unica voce per tutti” da parte degli agricoltori, pescatori, imprenditori balneari e dalle altre categorie autonome per la sussistenza delle professioni e del Made in Italy.
“Seppur apprezzando la difesa del comparto ittico e dell’acquacoltura da parte del Governo Italiano- hanno scritto-che ha votato contro il piano di azione della pesca a strascico a Bruxelles, che ha equiparato i pescatori agli agricoltori come “coltivatori del mare” dando la possibilità di utilizzare il Fondo di Solidarietà Nazionale e promuovere interventi compensativi e creditizi, che ha contrastato la proliferazione del granchio blu sia come contributo alla cattura, che per l’acquisto di attrezzature, che ha permesso che anche i pescatori possano accedere al Fondo per l’innovazione gestito da Ismea, e in ultimo ma non meno importante, che ha svolto e svolge un lavoro di valorizzazione e promozione del pescato tipico dei mari italiani con un rapporto continuo e costante con le associazioni di categoria, il fermo pesca volontario dei motopescherecci di oggi è scaturito dal fatto che ormai la situazione non è più sostenibile a causa degli alti costi di materie prime e dei carburanti.
Infatti il prezzo del gasolio ha subito un rincaro del 100% dall’inizio della guerra in Ucraina e ora si aggiunge la crisi nel Golfo di Suez che ha portato un aumento di circa 15 punti nell’arco di venti giorni e il gasolio è ora arrivato a quasi un euro al litro.
Inoltre a tutt’oggi purtroppo non sono stati ancora avviati i pagamenti degli ultimi tre fermi obbligatori 2021, 2022, 2023.
Pure le sanzioni dettate dai regolamenti europei ormai sono identificate tutte “gravi” e impediscono qualsiasi contributo di Stato che l’impresa di pesca potrebbe avere.
E ci sono tante altre problematiche, dalla Cisoa agli armatori al lavoro usurante dei pescatori, dall’indennizzo del fermo per i marittimi imbarcati ai sistemi di controllo (telecamere, log book), dal “made in Italy” alla “Legge Salvamare”, dalla tolleranza delle maglie minime delle reti ai parchi eolici marini, ecc., che sicuramente il Masaf ne discuterà con le associazioni di categoria domani 16.02.2024 nei tavoli tecnici cosiddetti “blu” dove non ancora vengono invitati gli armatori e i pescatori veri.
Con questo fermo pesca volontario, e a discapito esclusivamente del loro reddito, gli armatori e i pescatori molisani sperano nel ripristino del credito di imposta sugli acquisti del carburante e chiedono al presidente della Regione Molise Francesco Roberti di farsi portavoce della richiesta nella Conferenza Stato-Regioni e nelle altre sedi competenti. “