Depositata la perizia conseguente all’autopsia sul corpo di Pasquale Cifelli, l’uomo che nella serata del 16 marzo dello scorso anno perse la vita a 500 m di distanza dall’ospedale Veneziale di Isernia.
Tantissimi gli interrogativi dei familiari, che qualche giorno fa hanno rimarcato attraverso il loro legale, il bisogno di verità su ciò che successe realmente quella tragica sera.
Secondo l’autopsia infatti l’uomo sarebbe morto per un infarto.
Ed è quello che i familiari hanno ipotizzato fin da subito perché Pasquale Cifelli, quel pomeriggio, era stato accompagnato al Veneziale per una sintomatologia riconducibile proprio ad un attacco cardiaco.�L’uomo lamentava difficoltà respiratorie e uno strano affanno, e così i suoi familiari avevano deciso di portarlo per precauzione al Pronto soccorso dell’ospedale di Isernia.
L’uomo sarebbe stato sottoposto ad un elettrocardiogramma e poi tenuto in osservazione con una diagnosi di bronchite acuta. Pasquale Cifelli resta in reparto, cena e poi, inspiegabilmente, sparisce mentre i suoi familiari attendono nella sala d’aspetto che venga dimesso.�Secondo le ricostruzioni intorno alle ore 19:00 del 16 marzo del 2023, Pasquale Cifelli si allontana dal reparto, esce senza che nessuno se ne accorga, e una volta arrivato sul marciapiedi davanti al piazzale dell’ospedale, avverte un malore. Vano l’ intervento di una infermiera fuori servizio che aveva assistito alla scena.
Per i soccorsi all’uomo si dovrà attendere verosimilmente l’ambulanza proveniente da Venafro.
I familiari di Pasquale Cifelli chiedono risposte.
Una negligenza professionale? Come si e’ allontanato dal reparto? Possibile che nessuno si sia accorto di quello che stava succedendo?
Ora Pasquale Cifelli sarebbe vivo?
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