“Da qualche mese dal fronte del nostro servizio sanitario regionale si sono susseguite diverse notizie positive, da parte dei vertici della struttura Commissariale con Decreti e atti dei Commissari (Bonamico, Di Giacomo), da parte della Direzione Generale della Sanità (Gallo) e del Direttore Generale dell’Asrem (Di Santo): approvazione del piano di fabbisogno del personale 2023/2025, stabilizzazione e assunzioni di personale sanitario, bandi per l’assunzione di Primari di Unità Operativa Complessa, di Dirigenti medici per diverse specialità, altro personale sanitario, stipula di contratti, accreditamenti, ed altro ancora. Ciò ha generato sufficiente soddisfazione di tanti attori (politici, amministratori, associazioni, personale addetto, …), con le inevitabili eccezioni per appartenenza politica e di principio.” Ha scritto in una nota Nicola Felice, presidente del comitato San Timoteo.
“In ultimo la struttura Commissariale ha pubblicato la bozza del P.O. 2023/2025 con la possibilità per tutti di formulare osservazioni alla stessa nel rispetto delle norme vigenti in materia.E’ seguita la presentazione della bozza alla Commissione regionale e poi, il Consiglio regionale monotematico ha approvato, in maggioranza, un documento contenente indirizzi e proposte da apportare all’atto definitivo del P.O. 2023/25.
Sembrava che tutto filasse nel verso giusto e che la “litigiosità”, registrata nei 14 anni di commissariamento, tra la struttura Commissariale con la Giunta e il Consiglio regionale, dovesse diventare un brutto ricordo, avendo trovato la giusta sinergia tra i vari soggetti interessati. Litigiosità dovuta principalmente per i diversi ruoli e funzioni di rappresentanza: il Consiglio regionale eletto e rappresentante del popolo veniva esautorato dalla programmazione sanitaria regionale, assegnandola ai Commissari, rappresentanti del Governo nazionale, con compiti definiti, al fine di uscire dal Commissariamento ovvero due anni consecutivi con il pareggio gestionale (bilancio consolidato), riportando così la programmazione al Consiglio regionale deputato e quindi proseguire verso l’uscita dal Piano di rientro del debito sanitario accumulato negli anni passati, dove il Molise è ancora, dal 2007, in compagnia di altre sei regioni.
Sembra che questa fase di “serenita”, da alcuni giorni stia sfumando a seguito di una dichiarazione del Commissario Bonamico, portando Michele Iorio, assessore regionale con delega per i rapporti con i Ministeri delle Finanze e della Sanità per il piano di rientro sanitario, ad una allarmante denuncia:Emodinamica dell’ospedale Veneziale, così come è indicato nella bozza in esame del P.O. “…accorpato al Cardarelli…” è destinataalla chiusura, con grave danno per la popolazione di Isernia e provincia. Ciò non poteva produrre che “tuoni e lampi” da parte di alcuni amministratori del luogo oltre a possibili momenti di instabilità negli organi amministrativi e non solo. Di contro i Commissari e lo stesso Presidente Roberti, con solerzia hanno smentito tale possibilità confermando che scelta praticata è temporanea, fino ad incrementare il personale con nuove assunzioni capace di garantire il servizio h 24 per l’intera settimana, nonostante il Tavolo tecnico interministeriale ritiene di poter concedere due Emodinamica, una in più di quella previsto dal Decreto 70/2015 c.d.Balduzzi.
Questo ci porta a rivivere un’altra simile e triste faccenda: Punto nascite del San Timoteo di Termoli, quando il Tavolo tecnico sostenendo che si potevano avere solo due Punto nascite, nell’autunno del 2018 decisero di conservare quelli del Cardarelli e Veneziale, “sacrificando” il San Timoteo. Così da allora, e negli anni a seguire, non fu chiesto più, come negli anni precedenti, la deroga al funzionamento non avendo 500 nati nell’anno per il San Timoteo. Mentre si confermava la sola richiesta di proroga per il Punto nascite del Veneziale.
Ci ricordiamo che all’epoca non ci furono, da chicchessia strali, dichiarazioni tuonanti, atti impetuosi o altro. A difesa del “torto subito” sono stati lasciati soli i Sindaci del basso Molise (in primis quello di Termoli Roberti, oggi presidente della regione), associazioni, comitati e semplici cittadini che ricorrendo, al Tar Molise, al Decreto commissariale che disponeva la chiusura,hanno ottenuto la giusta ragione conservando ancora oggil’importante servizio. Ciò è stato possibile in quanto il POS 2015/2018 (atto programmatorio) prevedeva tre Punto nascite: Cardarelli, Veneziale e San Timoteo, e quindi un Decreto (atto amministrativo) non poteva prevaricare un atto di programma.
Nel successivo P.O. 2019/21 è riportato solo il continuofunzionamento del reparto per le ragioni innanzi citate. Anche la bozza P.O. 2023/25 conserva lo stesso principio lasciando la possibilità in futuro, con incremento di personale e riorganizzazione del reparto, di tornare a soddisfare i parametri richiesti. Sembra che ci sia molta assonanza, nella scelta dei Commissari praticata nella bozza in esame, con Emodinamica del Veneziale.
Intanto l’assessore Iorio, preoccupato e rassicurato dai chiarimenti, con tutta la sua esperienza e peso politico, a difesa e a garanzia di Emodinamica di Isernia, ha chiesto, e pare l’abbia ottenuto, supporto alla segretaria del suo partito, Arianna Meloni. Si ritiene che meglio poteva fare l’assessore Iorio nel chiedere alla Signora Arianna di intercedere, unitamente ai parlamentari molisani di FdI (On. Lancellotta e Sen Della Porta) presso la sorella Giorgia, Presidente del Governo, per ottenere un provvedimento legislativo per la sanità molisana, quel famigerato “Decreto Molise” (promesso con impegno sottoscritto e confermato dai candidati nelle ultime campagne elettorali) simile a quelli emanati, dal precedente Governo Draghi, a favore della Calabria che grazie a tali interventi è prossima alla fine del commissariamento, lasciando il solo Molise regione commissariata per la Sanità.
Per salvare tutto e tutti, resta forte la nostra convinzione che il nostro servizio sanitario regionale per uscire dallo stato “comatoso” in cui da anni versa occorre ottenere urgentemente il“Decreto Molise”. Il Decreto dovrà contenere il necessario fondoeconomico aggiuntivo, e contemplare le indispensabili deroghe al famigerato Decreto 70/2015 (c.d. Balduzzi). In tal modo si potrà organizzare un appropriato servizio sanitario regionale, capace di garantire le cure e il diritto alla tutela della salute come sancito nella nostra Costituzione, anche per una esigua popolazione e con bassa densità abitativa come quella Molisana.
Per giungere a tale obiettivo occorre in primis un forte e unitario impegno di tutta la delegazione parlamentare molisana. Occorreanche l’importante e fattivo contributo del Sen. Lotito, persona pragmatica, di elevate capacità e potenzialità politiche, imprenditoriali e altro. Volendo molto potrà continuare a fare, come ha dimostrato nei primi mesi dalla sua elezioneraggiungendo diversi risultati molto soddisfacenti, a favore delMolise, per poi dalla scorsa estate scomparire dal radar Molise. Sarebbe un’ulteriore grave perdita che si aggiunge a quella dell’altro parlamentare (on. Cesa) “adottato” dai molisani che finora ha mostrato l’esistenza con la presenza, inevitabile, in rare occasioni, rilasciando con interventi alla stampa, poco chiari e alternanti, risultanti quasi orticanti. Nel continuare così, a noimolisani non resta che la convinzione di essere stati usati da “Taxi” per raggiungere nuovamente il Parlamento.
Auspichiamo invece che tutta la classe dirigente, senza distinzione di colore e appartenenza politica si spenda senza riserve e con tutte le proprie forze per raggiungere l’obiettivo, diversamente presto non si potrà più parlare di Molise regione autonoma.”