E’ un risultato a doppia lettura quello del centrosinistra che emerge dalla presentazione delle liste. Se ha Campobasso la coalizione è forte, a partire dal cognome della candidata a sindaco, a Termoli invece più che debole la coalizione è desolata. Mesi di trattative e di incontri non hanno prodotto l’auspicata unità che in un primo momento con la candidatura di Joe Mileti si era paventata. Uno alla volta i partiti hanno fatto passi indietro rispetto all’assetto inziale e sono ben cinque le candidature che si contrappongono a quella unica del centrodestra rappresentata da Nico Balice. Si contano infatti a sinistra di Balice, altri quattro nomi, oltre alla proposta civica di Mileti con Democrazia è Solidarietà, Voglia di Termoli e Giovani per Termoli, ci sono Manuela Vigilante per PD e M5S, Andrea Montesanto per Costruire democrazia, Marcella Stumpo per la rete Sinistra Termoli – Bene Comune e Daniela De Caro ex 5 stelle sostenuta da Termoli Libera.
Il centrodestra almeno sulla carta si aggiudica quindi il primo round offrendo una proposta elettorale unitaria in entrambi i comuni, quello di Campobasso e di Termoli. La differenza, in ogni caso la faranno soprattutto i candidati nelle liste, chiamati a correre sino all’ultimo minuto utile. Un plotone di 356 persone a Campobasso e 309 persone a Termoli a caccia del voto.
Oltre alla persuadere i cittadini sulla migliore scelta tra sindaci e candidati, le forze in campo sono destinate ad uno scatto ulteriore, ovvero convincere i cittadini a recarsi al voto vista la dilagante e reiterata disaffezione verso gli appuntamenti elettorali.
Sarà questa l’incognita maggiore da valutare e superare e dalla quale dipenderanno anche le scelte finali. Meno gente vota, più opaca risulta qualsiasi elezione. Chiunque vinca.