Alberto Spadacini avrebbe compiuto oggi 30 anni. Avrebbe, perché la sua vita si è fermata molto prima, a quei suoi 10 anni che resteranno per sempre così, con lo sguardo sofferente ma luminoso e il cappellino della foto che da oggi si trova all’ingresso della ludoteca del Cardarelli che ora porta il suo nome. Perché Alberto, morto per un tumore nel 2004, aveva frequentato questi spazi negli ultimi mesi della sua vita, mentre era in cura anche al Bambin Gesù di Roma. La targa è stata scoperta dalla mamma Anna, troppo commossa anche solo per parlare.
Un bambino speciale, così lo ricordano le operatrici e il responsabile della ludoteca, Carmine Venditti. Generoso, altruista, nonostante la sofferenza e la consapevolezza che non sarebbe mai diventato grande- racconta la mamma Anna- si alzava dal letto per andare ad aiutare gli altri piccoli malati. Il ricordo di un bimbo straordinario anche nelle parole del nipote Primiano, che gli ha voluto scrivere una lettera. Una giornata che segna una data importante nel già lungo curriculum di questo progetto di ludoteca, partito nel 1999 grazie all’Associazione giovani diabetici, dei dottori Vendemmiati e Cicchetti, su un’idea del Progetto Andrea, per i bambini degenti e figli del personale dell’ospedale, affiancato anche da un asilo nido, e che ha visto il passaggio di 23mila bambini