Ci sono sei comuni molisani dove alle elezioni di domani e domenica la sfida non è tra liste avversarie ma è una sfida innanzi tutto al quorum. Tra i 56 centri che vanno alle urne per eleggere i sindaci infatti sono ben 6 quelli dove c’è un unico candidato in corsa. Uno di questi è anche uno dei centri demograficamente più rilevanti della regione: Petacciato. In provincia di Campobasso ci sono poi anche Colletorto e Spinete e in quella di Isernia Castel del Giudice, Fornelli e Vastogirardi. In questi paesi dunque il primo verdetto arriverà già domenica sera alle 23 e non come negli altri comuni lunedì pomeriggio quando inizierà lo scrutinio delle Amministrative. Cosa prevede la norma in questi casi: nei Comuni con una sola formazione politica in campo sono eletti tutti i candidati nella lista e il candidato a sindaco, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40 per cento degli aventi diritto. Dunque le elezioni saranno valide solo se sarà raggiunto questo quorum. In alternativa ci sarà il commissariamento e saranno indette nuove votazioni.
Dal caso dei candidati unici a quello delle liste fantasma. In Molise, regione con molti comuni piccoli, ad ogni tornata del voto locale si ripresenta il fenomeno. Ma mentre in passato i numeri erano impressionanti e c’è stato un caso in particolare quando la metà delle liste in corsa in regione erano farlocche, stavolta il fenomeno, seppure ancora presente, è in calo. Parliamo delle liste presentate da non residenti, spesso si tratta di militari e di esponenti delle forze dell’ordine che una volta candidati hanno diritto ad una licenza straordinaria dal lavoro di un mese e cioè per tutto il periodo della campagna elettorale. Si tratta di candidati che però poi in paese nessuno ha mai visto neppure per pochi minuti. Vengono a scendere in campo qui perché nei comuni con meno di mille abitanti non c’è bisogno di raccogliere le firme per presentare la lista. C’è una proposta di legge in parlamento per fermare questo fenomeno ma che non è ancora stata approvata. In regione stavolta le liste cosiddette ‘fantasma’ sono meno di dieci. Tra i comuni dove è più evidente la sproporzione tra numero di residenti e liste in campo c’è San Giovanni in Galdo: 500 abitanti e 5 liste in corsa, ma di queste solo due sono composte da residenti del paese.