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mercoledì, Luglio 3, 2024

“Sarai sempre la nostra luce. Sgasa forte anche lassù”: l’addio degli amici a Marco Di Stasi

Attualità"Sarai sempre la nostra luce. Sgasa forte anche lassù": l'addio degli amici a Marco Di Stasi

Un applauso ha rotto il silenzio profondo della folla in attesa che Marco Di Stasi arrivasse per il funerale, tra due file di moto e palloncini bianchi e azzurri nell’area stadio di Cercemaggiore. Moto anche ai piedi dell’altare e ovunque le foto del 15enne morto in un incidente stradale sulla Gildonese sabato mattina: la sua faccia scherzosa, mentre fa una linguaccia, e il messaggio degli amici: per sempre con noi. Gli amici delle scorribande in moto e quelli del kick boxing, le due passioni più grandi di Marco, e poi gli amici di scuola, e quelli di Cercemaggiore. Tutti in lacrime, storditi da una notizia arrivata a devastare la loro vita di adolescenti, a porsi domande che resteranno senza risposta, ha detto il sacerdote, perché Marco solo pochi giorni fa era sorridente e pieno di sogni e ora ha lasciato tutti con una grande voglia di piangere e tacere. Le nostre parole non hanno senso oggi, ha detto il celebrante ai genitori e alla sorella del 15enne, ma siamo comunque chiamati a credere nella vita e a sperare nel futuro.

Marco con gli occhi azzurri, Marco che sorrideva sempre, felice e scanzonato, solare, Marco che voleva andare in Grecia, Marco generoso e che faceva sentire tutti speciali. Sono gli amici a dipingere un quadro del 15enne, attraverso i loro messaggi d’addio.

Sgasa forte anche lassù, l’augurio dei compagni centauri. Guardia alta Marco, quello dei boxeurs. E poi le insegnanti, che hanno anche rivolto un pensiero a Martina, la sorella che lo amava e proteggeva con la tenerezza di una seconda mamma. “La morte non è niente, dice Henry Scott Holland, tramite la professoressa di lettere della 1B del Marconi di Campobasso, la classe del 15enne.

La commozione è al culmine alla fine della messa, nessuno si è mosso nonostante il sole a picco: “Puoi prendere per la coda una cometa. Puoi raggiungere forse adesso la tua meta”, canta Eros Ramazzotti. Mentre Marco viene portato via, tra voli di palloncini e il rombo delle moto.

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