Patto di legislatura. E’ questa la formula alla quale si sta lavorando per cercare una via d’uscita alla difficile situazione che si è determinata all’interno della neo composta amministrazione comunale di Campobasso. La differenza risicata di un solo consigliere a favore del centrodestra nei confronti del gruppo che sostiene la sindaca, Marialuisa Forte, è uno scoglio da superare, pena l’implosione di entrambi gli schieramenti. Questo lo sanno bene dalle parti della sindaca e lo cominciano ad accettare anche dalle parti del centrodestra. O almeno in alcuni settori del centrodestra. La soluzione che quindi verrà messa in campo da Marialuisa Forte nel corso della prima assise, sarà necessariamente una soluzione interlocutoria con una giunta a scartamento ridotto. Questo per lasciare spazio a innesti provenienti dal centrodestra. Patto di legislatura significa questo che, per il bene della città, si possa condividere un livello di governo comune con innesti in giunta e relativa assunzione di responsabilità
Detta così sembra facile ma in realtà non lo è, poiché va tenuto conto delle ali estreme presenti in entrambi gli schieramenti. La logica del tanto peggio tanto meglio, tuttavia, non convince la parte moderata degli eletti, a qualunque colorazione appartengano, e verosimilmente sarà proprio questa a prevalere. Si parla da giorni di un possibile gruppo di responsabili disposti a collaborare con la sindaca Forte. Se ne saprà di più in aula. Se la giunta sarà inferiore al numero nove (con il sindaco si arriva a dieci) vorrà dire che le caselle mancanti saranno ad appannaggio di pezzi del centrodestra. All’ingresso, tuttavia, bisognerà lavorare con calma. Aspettiamoci quindi una giunta di massimo sei sette unità, una giunta balneare per capirci, che verrà completata in autunno quando l’estate sarà finita e, col primo fresco e il vino novello, gli animi saranno più inclini agli abbracci.
