Emergono tanti e nuovi dettagli sull’anziano morto giovedì scorso dopo essere precipitato dalla terrazza della casa di riposo ‘Casa Cannavina’ di Ripalimosani. Intanto all’ospedale Cardarelli il medico legale incaricato dalla procura, Giovanni Zotti di Salerno, ha eseguito l’autopsia. I risultati arriveranno entro 90 giorni. All’esame autoptico ha partecipato anche un consulente di parte nominato dalla casa di riposo. Proseguono gli accertamenti della Squadra Mobile. Secondo l’ipotesi formulata dal sostituto procuratore Francesco Santosuosso i 4 indagati (il presidente della cooperativa che gestisce la struttura, una assistente sociale e due operatori socio sanitari) potrebbero essere responsabili a vario titolo di maltrattamenti nei confronti della vittima, Alberto Abbronzino, 84 anni, ex maresciallo della polizia penitenziaria originario di Ferrazzano. A seguito di questi maltrattamenti l’anziano ha manifestato alla sorella intenti suicidi.
Per la procura dunque alcuni degli indagati in particolare non avrebbero assicurato all’ospite della casa di riposo adeguate condizioni igienico sanitarie e non avrebbero attuato idonee misure di vigilanza e assistenza, sia di giorno che di notte, tanto che l’84enne, incapace di provvedere a se stesso, in un momento di temporaneo abbandono è precipitato dalla terrazza alta sette metri riportando diverse lesioni che hanno determinato il decesso. Le tre figlie dell’anziano si sono affidate all’avvocato Maria Assunta Baranello chiedendo che venga fatta piena luce sull’accaduto. Ci si interroga in particolare su come l’uomo, che camminava con grande difficoltà e aiutandosi con un bastone, abbia potuto attraversare dalla sua camera tutta la struttura fino ad arrivare alla terrazza dalla quale poi è precipitato. Gli investigatori al momento escludono il suicidio e tra le ipotesi aperte c’è quella dell’incidente causato dal mancato controllo dell’anziano. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno rilevato fratture a una caviglia e a un ginocchio e lividi su un braccio.
