E’ stato appena pubblicato dalla Guido Miano Editore il libro di poesie dell’autore molisano Vincenzo Meo. Si intitola “Oggetti preziosi” ed è arricchito dalle prefazioni di Michele Miano e Romeo Iurescia e da una nota critica di Vincenzo Bendinelli. Il volume è inserito nella prestigiosa collana “Alcyone 2000” della casa editrice milanese.
“La poesia di Vincenzo Meo, dotata di semplicità compositiva – scrive Michele Miano -, assume i connotati di un atteggiamento introspettivo continuo e di analisi della propria dimensione meditativa. Affronta la scrittura letteraria come affronta la vita di ogni giorno con forza, dignità e fiducia e con lo sguardo pulito e profondo dell’artista che non teme di scontrarsi con lo squallore della violenza, della degradazione dei valori etici, di una società ormai alla deriva. La sua ispirazione artistica – prosegue – si snoda attraverso i binari dell’angoscia esistenziale dove alla solitudine e alla precarietà dell’esistenza umana non sembra esserci rimedio se non ripiegarsi in se stessi. È consapevole che solo la poesia e l’arte nella sua accezione generale può e deve essere strumento salvifico per le future generazioni. In altri testi il poeta – è sempre l’analisi di Miano – canta gli affetti familiari, l’amore per i genitori, e la famiglia le bellezze del Creato. Il sentimento della natura si direbbe poi essere un altro elemento catalizzante della sua ispirazione con la descrizione di felici e delicati quadretti agresti della sua Trivento e della terra d’origine. Il poeta soffre per l’amara consapevolezza dell’aridità dei tempi odierni, soffre per le guerre fratricide, per i soprusi, per le ingiustizie. Rimpiange il tempo perduto, una vita agreste povera e sincera. Rimpiange gli insegnamenti del padre e dell’adorata madre”.
Romeo Iurescia invece nella sua prefazione evidenzia come il poeta molisano “di fronte all’angoscia del vivere umano, alle tremende vicende cui l’uomo assiste quotidianamente contrappone il suo peso interiore, anzi propone la sua intima personalità fatta di azioni, sentimenti e immagini genuine, pure, semplici, che calmano il cuore del lettore in ogni suo più nascosto anfratto. Il suo pensiero – prosegue – , che tramuta in azione morale, rappresenta il suo iter comunicativo, la pace interiore ed esteriore che ognuno dovrebbe ricercare per ‘vivere’ i giorni di questa vita terrena. L’autore di queste liriche sintetiche, chiare, precise vuole porgere all’umanità la speranza di un mondo migliore, le sue intime emozioni con una soavità, una delicatezza di spirito stupefacente, rivestita al tempo stesso di una corazza talmente coriacea che respinge i soprusi, le violenze, la guerra ed è permeabile al dolore, alle grandi sofferenze dell’umanità, alla solidarietà, al vero amore che solo potrà salvare e riscaldare l’uomo in questa valle di lacrime”.
Infine Vincenzo Bendinelli nella sua nota critica così descrive la scrittura di Vincenzo Meo: “Poeta della meditazione e dei ritorni, poiché si immerge nei ricordi denunciando una certa tristezza di fondo, tristezza di un tempo che passa, un tempo che lo ha deluso perché simbolicamente legato al concetto del bene e del meglio, della morale e quindi dell’onestà che per una vita lo ha reso integro ai propri principi educativi lasciandolo però povero di mezzi e di soddisfazioni che invece altri riescono ad ottenere. Tormento d’uomo questo, ma un giusto come Vincenzo Meo ha in sé la più grande conquista: il mondo spirituale, che non ha limiti di ricchezza e di gioia profonda. Da questi presupposti si diparte una poesia carica di forza a riscattarlo da quel dolore sordo che lo fa fortunatamente reagire, riuscendo a scrivere il proprio testamento spirituale in una chiave di tutto riguardo letterario. La qualità della sua poesia porta il marchio della migliore ispirazione; infatti il poeta è sorretto da una chiarezza mentale eccezionale, in quanto le immagini che formano i versi appaiono di un nitore formale e di un pensiero veramente incredibile.
Vincenzo Meo è nato e cresciuto a Trivento dove attualmente risiede. Ha iniziato a scrivere poesie dall’età di sedici anni; ha pubblicato le raccolte di liriche: Cielo grigio squarci azzurri (1979), Una luce diversa (1985), e il libro di pensieri in versi: Riflessioni (1993). Ha partecipato a rassegne letterarie ricevendo consensi e segnalazioni. Sue poesie sono inserite in numerose antologie letterarie.