Per settimane ha seminato il panico tra i suoi coetanei. Il libico, un ragazzo di 17 anni già denunciato lo scorso anno per fatti analoghi, s i trova ora a Roma, rinchiuso in una struttura per minori. Reso inoffensivo dopo una serie impressionanti di rapine ed estorsioni.Anche il suo arresto, eseguito dagli agenti della Squadra Mobile di Campobasso, è stato degno di una scena da film. Con tanto di inseguimento e trambusto in un giardinetto di una traversa di via Tiberio, a pochi passi dalla Questura.
La Procura dei Minori, dopo i fatti della baby gang di un anno fa, lo aveva avviato a un percorso di recupero. Ma lui, invece, si è comportato all’esatto contrario. I suoi metodi da bullo non ammettevano repliche. Nella centralissima Corso Bucci, dove aveva la sua zona di controllo, il ragazzino ha messo a segno altre rapine a danni di suoi coetanei, minacciati e intimiditi, costretti a dargli soldi e altro, per evitare guai peggiori.
Ad avere la peggio, lo scorso anno, un innocuo bengalese che vende rose nei locali cittadini, picchiato con inaudita ferocia e mandato al Cardarelli con le costole rotte.
I gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli agenti diretti da Marco Graziano, hanno permesso al pubblico ministero minorile, Maria Carmela Andricciola di richiedere al giudice per le indagini preliminari, l’adozione della grave misura della custodia cautelare in carcere. Provvedimento che la Gip Paola Vezzi ha firmato proprio a causa del reiterarsi dei comportamenti e quindi del fallimento delle misure meno afflittive da cui era già stato colpito.
Ieri, in un’auto della Polizia, è stato trasferito in un istituto per minorenni della Capitale.
