Era il 1987 e il Movimento Sociale Italiano si accingeva a celebrare il congresso di Sorrento, quello del passaggio da Giorgio Almirante a Gianfranco Fini. In quella circostanza la scelta fatta dall’MSI per la comunicazione fu quella di un manifesto col volto di Almirante e la scritta: “Noi possiamo guardarti negli occhi”. Chissà se questo vale ancora e chissà se il fantasma di Almirante apparirà a Giovanni Varra, eletto al Comune di Campobasso nelle File di Fratelli d’Italia (erede per li rami del Movimento Sociale) e transitato con un semplice oplà all’altra sponda, dove insieme a Marialuisa Forte, Sindaca del capoluogo, ad attenderlo c’erano la sinistra ufficiale e quella di complemento. A Sorrento il congresso lo vinse Fini al ballottaggio contro Pino Rauti mentre a Campobasso il ballottaggio lo ha perso il centrodestra contro la sinistra, sempre ufficiale e di complemento. Il ribaltone di qualche giorno fa sta provocando reazioni furiose da parte del centrodestra. A microfoni accesi il coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni, Filoteo di Sandro, chiede le dimissioni immediate di Giovanni Varra.
Restando al tema oculistico, ovvero alla possibilità di incrociare lo sguardo senza abbassarlo, è evidente che si pone un problema di selezione della classe politica.
Insieme a Di Sandro e ai consiglieri Pilone (nominato capogruppo), Annuario e Di Claudio, c’era anche il senatore Costanzo Della Porta che interviene sulla necessita di abolire il voto disgiunto.
